Malato di sclerosi multipla suicida, Conca: «È assurdo che per avere attenzione si debba pagare»
L'uomo, residente a Catino, si sentiva abbandonato dalle istituzioni e aveva denunciato la sua storia a diversi media
mercoledì 27 febbraio 2019
18.07
Un suicidio non è mai una notizia da raccontare, ma se di quel suicidio posso essere ritenute in qualche modo "responsabili" le istituzioni risulta necessario darne conto. Questo è il caso di 42enne giostraio barese che si è tolto la vita ieri mattina con un colpo di pistola sul balcone di casa, a Catino, popoloso quartiere del municipio barese in cui viveva. L'uomo era da tempo malato di sclerosi multipla e si sentiva abbandonato dalle istituzioni e riteneva che ormai ci si potesse solo curare se si avessero i soldi per pagare. E sulla questione oggi è intervenuto il consigliere regionale pentastellato Mario Conca.
«Antonio, un 42enne barese affetto da sclerosi multipla, si è sparato sul balcone di casa perchè non ha trovato ascolto e umanità in un sistema sanitario regionale sordo e clientelare - dichiara Conca - Spero che il suo gesto estremo possa far comprendere a Emiliano che finalmente si deve occupare del sistema sanitario regionale e ai governanti la necessità inderogabile di riformare il sistema sanitario nazionale che ci porti alla definitiva abolizione della libera professione».
«È assurdo - sottolinea - che per avere attenzione si debba pagare. Il nostro è un modello solidaristico e universalistico e tale deve rimanere. Mi dispiace molto non essere venuto a conoscenza di questo caso umano in tempo utile, forse avremmo potuto evitare di piangere una giovane vita spezzata».
«Antonio, un 42enne barese affetto da sclerosi multipla, si è sparato sul balcone di casa perchè non ha trovato ascolto e umanità in un sistema sanitario regionale sordo e clientelare - dichiara Conca - Spero che il suo gesto estremo possa far comprendere a Emiliano che finalmente si deve occupare del sistema sanitario regionale e ai governanti la necessità inderogabile di riformare il sistema sanitario nazionale che ci porti alla definitiva abolizione della libera professione».
«È assurdo - sottolinea - che per avere attenzione si debba pagare. Il nostro è un modello solidaristico e universalistico e tale deve rimanere. Mi dispiace molto non essere venuto a conoscenza di questo caso umano in tempo utile, forse avremmo potuto evitare di piangere una giovane vita spezzata».