Malattie professionali, il professor Vimercati nella commissione per la revisione dell'elenco
Il barese sarà l'unico rappresentante del mondo accademico italiano, l’ultimo aggiornamento dell’elenco risale al 2014
venerdì 1 settembre 2023
11.36
Il professor Luigi Vimercati, ordinario di medicina del lavoro di Uniba e direttore dell'Uoc di medicina del lavoro universitaria dell'azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Bari, è stato designato componente della Commissione Scientifica per l'elaborazione e la revisione periodica dell'elenco delle malattie professionali
Oltre a Vimercati, unico rappresentante del mondo accademico italiano, il Ministero del Lavoro ha designato ulteriori 10 membri rappresentanti del Ministero della Salute, del Ministero dell'Economia e delle Finanze, dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP).
La Commissione Scientifica ha il mandato di revisionare ed aggiornare l'elenco delle Malattie di probabile e di possibile origine lavorativa per le quali è obbligatoria la denuncia, sulla scorta dei dati epidemiologici e delle evidenze scientifiche più recenti. Un particolare focus sarà rivolto anche alle malattie lavoro-correlate "nascoste" e/o emergenti. L'ultimo aggiornamento dell'elenco risale al 2014.
I dati più recenti pubblicati dall'INAIL attestano che le denunce di malattia professionale presentate sono in aumento (+22.5%) e che le patologie maggiormente denunciate sono quelle a carico dell'apparato muscolo-scheletrico, del sistema nervoso e dell'orecchio, seguite dai tumori e dalle patologie dell'apparato respiratorio.
La revisione e aggiornamento delle malattie professionali è elemento indispensabile e di ausilio per qualsiasi esercente la professione sanitaria, su cui ricade l'obbligo di denuncia in caso di diagnosi di malattia professionale, anche solo se sospetta. La denuncia deve essere trasmessa alle Direzioni territoriali del lavoro e alle Aziende sanitarie locali, nonché all'Inail ai fini dell'alimentazione del Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate, ai sensi dell'art. 10 del D.lgs. n.38/2000.
Oltre a Vimercati, unico rappresentante del mondo accademico italiano, il Ministero del Lavoro ha designato ulteriori 10 membri rappresentanti del Ministero della Salute, del Ministero dell'Economia e delle Finanze, dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP).
La Commissione Scientifica ha il mandato di revisionare ed aggiornare l'elenco delle Malattie di probabile e di possibile origine lavorativa per le quali è obbligatoria la denuncia, sulla scorta dei dati epidemiologici e delle evidenze scientifiche più recenti. Un particolare focus sarà rivolto anche alle malattie lavoro-correlate "nascoste" e/o emergenti. L'ultimo aggiornamento dell'elenco risale al 2014.
I dati più recenti pubblicati dall'INAIL attestano che le denunce di malattia professionale presentate sono in aumento (+22.5%) e che le patologie maggiormente denunciate sono quelle a carico dell'apparato muscolo-scheletrico, del sistema nervoso e dell'orecchio, seguite dai tumori e dalle patologie dell'apparato respiratorio.
La revisione e aggiornamento delle malattie professionali è elemento indispensabile e di ausilio per qualsiasi esercente la professione sanitaria, su cui ricade l'obbligo di denuncia in caso di diagnosi di malattia professionale, anche solo se sospetta. La denuncia deve essere trasmessa alle Direzioni territoriali del lavoro e alle Aziende sanitarie locali, nonché all'Inail ai fini dell'alimentazione del Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate, ai sensi dell'art. 10 del D.lgs. n.38/2000.