Maltempo, il gelo danneggia i raccolti: in fumo mandorle e ciliegie in provincia di Bari
L'allarme di Coldiretti Puglia. Sono stati addirittura accesi falò notturni per riscaldare i mandorli in fiore
sabato 10 aprile 2021
14.35
Il crollo della colonnina di mercurio sottozero in primavera mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature in Puglia che hanno favorito il risveglio della vegetazione con alberi e piante fiorite sin da gennaio che risultano bruciate dal gelo improvviso con vere e proprie stalattiti di ghiaccio su ciliegi e mandorli in fiore. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia sugli effetti delle ondate di gelo con effetti devastanti sulle coltivazioni agricole per cui è stata attivata la richiesta di stato di calamità naturale.
Nel barese per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi i falò notturni a Terlizzi per riscaldare i mandorli in fiore, mentre a Noci e Putignano è stata spruzzata acqua sui ciliegi per creare un velo protettivo contro il gelo – afferma Coldiretti Puglia – ma le gelate non hanno risparmiato gli alberi in fiore e le piantine non protette nei vivai a Sammichele di Bari con un danno stimato sino ad ora del 40% sulle produzioni in campo.
KO le varietà precoci di ciliegie quali la Bigarreau, mentre è in corso di accertamento una stima del danno fino al 40% sulle ciliegie tardive come la Ferrovia, al pari dei seminativi che risultano compromessi al 30%, come gli alberi di cachi nel tarantino bruciati dal gelo.
Il brusco abbassamento delle temperature con l'arrivo del gelo – continua la Coldiretti regionale – compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli ma anche patate, ortaggi, grano precoce, carciofi, quando fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite e l'ulivo. A rischio – precisa la Coldiretti Puglia - le coltivazioni più precoci di grano, che potrebbero dover essere riseminate, ma anche cespugli e piante ornamentali nei vivai, dove le gelate possono pregiudicare l'armonia e la simmetria delle chiome ottenute con anni di sapienti potature.
Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti regionale - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.
L'abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – aggiunge Coldiretti Puglia – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.
Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti regionale – oltre 3 miliardi di euro in un decennio.
Nel barese per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi i falò notturni a Terlizzi per riscaldare i mandorli in fiore, mentre a Noci e Putignano è stata spruzzata acqua sui ciliegi per creare un velo protettivo contro il gelo – afferma Coldiretti Puglia – ma le gelate non hanno risparmiato gli alberi in fiore e le piantine non protette nei vivai a Sammichele di Bari con un danno stimato sino ad ora del 40% sulle produzioni in campo.
KO le varietà precoci di ciliegie quali la Bigarreau, mentre è in corso di accertamento una stima del danno fino al 40% sulle ciliegie tardive come la Ferrovia, al pari dei seminativi che risultano compromessi al 30%, come gli alberi di cachi nel tarantino bruciati dal gelo.
Il brusco abbassamento delle temperature con l'arrivo del gelo – continua la Coldiretti regionale – compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli ma anche patate, ortaggi, grano precoce, carciofi, quando fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite e l'ulivo. A rischio – precisa la Coldiretti Puglia - le coltivazioni più precoci di grano, che potrebbero dover essere riseminate, ma anche cespugli e piante ornamentali nei vivai, dove le gelate possono pregiudicare l'armonia e la simmetria delle chiome ottenute con anni di sapienti potature.
Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti regionale - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.
L'abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – aggiunge Coldiretti Puglia – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.
Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti regionale – oltre 3 miliardi di euro in un decennio.