Mancanza di un vertice, tensione e conflitti. Ecco il quadro della criminalità a Bari

La situazione è quella che emerge dal secondo report semestrale della Dia relativo al 2022

domenica 17 settembre 2023 14.47
A cura di Elga Montani
La situazione che emerge dal secondo rapporto semestrale della Dia relativo al 2022 per quanto riguarda Bari è riassumibile con questa dichiarazione del comandante provinciale dei carabinieri: «La criminalità barese si contraddistingue per la mancanza di un vertice comune, nonché per la presenza di forti tensioni e conflitti tra i vari clan che, periodicamente, sfociano nella commissione di omicidi finalizzati a contrastare le consorterie avversarie».

Il quadro criminale del territorio è di tipo camorristico e in continua evoluzione, in quanto le «frequenti divergenze fra le compagini mafiose baresi e le guerre di potere per il controllo del territorio continuano a rappresentare il leitmotiv degli eventi criminosi cittadini».

Nella città vecchia continuano a "comandare" i Capriati, clan federato con i Diomede-ex Mercante che ha articolazioni anche a San Girolamo-Fesca e San Cataldo, in una vasta porzione della provincia di Bari ed in alcuni centri della Bat, mentre il clan Parisi resta storicamente radicato a Japigia. In questo caso, si legge nella relazione, si è di fronte ad una «struttura piramidale articolata su vari livelli», con «una serie di autonomi sottogruppi che operano in sinergia nella gestione delle attività criminali nei rispettivi territori». Tra queste, l'articolazione più influente è quella dei Palermiti, a Japigia e Carrassi, unitamente agli Anemolo.

Il traffico di sostanze stupefacenti si conferma «la principale fonte di arricchimento illecito». Rilevata, inoltre, una «cospicua disponibilità di armi, comprovata dai numerosi arresti e dai sequestri eseguiti anche a carico di incensurati».