Manifestazione antifascista a Bari - LE FOTO

Ieri pomeriggio in via Sparano presidio della Cgil contro fascismi e razzismo

domenica 11 febbraio 2018
Una manifestazione in centro a Bari per tutti coloro che dalla nostra città non hanno potuto raggiungere Macerata. Un modo per dire anche dalla nostra città No al razzismo e al fascismo, al grido dello slogan #maipiùfascismi. Presente alla manifestazione, svoltasi nel pomeriggio in via Sparano, di fronte alla chiesa di San Ferdinando, il sindaco di Bari, Antonio Decaro.

«Siamo a BARI nel cuore del quartiere murattiano - hanno detto da CGIL Bari - per dire no al fascismo. #MaiPiuFascismi contro ogni forma di razzismo, xenofobia, fascismo e violenza. Orgogliosamente antifascisti, democratici, antirazzisti. Siamo in piazza per il rispetto della Costituzione: chiediamo che vengano sciolti i gruppi neofascisti subito. Per la democrazia, la legalità, la libertà, il rispetto dell'altro e per la memoria, che va praticata ogni giorno».

E anche il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha voluto far sapere di essere vicino a coloro che hanno manifestato, e in serata ha scritto sul suo profilo Facebook: «Ho aderito all'iniziativa contro i fascismi e a difesa della democrazia. Qualcosa di preoccupante sta affiorando dal basso ventre del nostro Paese, che riguarda noi, la politica, la cultura diffusa, le forme della convivenza in una società sempre più complessa e sempre più inquieta. Basterebbe soffermarsi alla cronaca degli ultimi mesi per capire in quale vicolo cieco rischiamo di imbucarci. Non siamo di fronte a sporadiche e insulse bravate di giovani fascistelli annoiati, bensì, proprio come sta avvenendo nel resto d'Europa, assistiamo ad un cambio di passo da parte dei gruppi estremisti di destra. Un cambio di passo che punta a sfidare lo Stato e le sue istituzioni e che rivendica visibilità. Un blocco nero che si è rafforzato, che è già riuscito ad eleggere propri rappresentanti in vari consigli comunali, che si sta organizzando, che continua a reclutare molti giovani. Una grande responsabilità ci è toccata in sorte: ricominciare da capo. Nelle scuole, per strada, nelle periferie. Subito, senza perdere altro tempo. Ricominciare, tornando a nominare le cose col loro nome, senza paura e senza balbettii».
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