Manovra correttiva e norma pro autovelox
«Gli automobilisti - afferma il Consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo - non sono un salvadanaio»
lunedì 1 maggio 2017
«I soldi delle multe stradali devono essere reinvestiti per la sicurezza e l'educazione degli automobilisti e dei pedoni, per il miglioramento della viabilità, per il ripristino del manto stradale e della segnaletica, per la realizzazione di piste ciclabili e di attraversamenti pedonali visibili e sicuri. Non possono e non devono servire per fare cassa, per coprire i buchi di bilancio, per garantire il funzionamento degli enti, per le spese correnti, per pagare straordinari e stipendi ai vigili urbani o per finanziare opere stradali per le quali i cittadini pagano già le tasse!». Così il Consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo.
«Sono personalmente e politicamente solidale - aggiunge - con la generale levata di scudi delle associazioni dei cittadini-utenti contro la norma "pro-autovelox" (per gli anni 2017-18) nascosta nell'ultima manovra correttiva dei conti pubblici. Una misura sconcertante che potrebbe consentire alle città metropolitane di incrementare a dismisura gli autovelox sulle strade e di utilizzare i soldi rivenienti dalle infrazioni per scopi ben diversi dalla sicurezza e dalla manutenzione stradale, in deroga alla legislazione vigente. Perché un conto è garantire la sicurezza ed usare il massimo rigore nei confronti di chi non rispetta il codice ed i limiti di velocità, altra cosa è trovare un espediente normativo per fare cassa sulle tasche dei cittadini e rimpinguare così i disastrati bilanci delle grandi amministrazioni comunali. Ai prefetti il compito di vigilare sull'interesse pubblico, consentendo il ricorso agli autovelox solo dove è realmente necessario e funzionale.
Non si possono utilizzare i cittadini, -conclude Marmo- e nella fattispecie gli automobilisti, come un salvadanaio da rompere all'occorrenza!»
«Sono personalmente e politicamente solidale - aggiunge - con la generale levata di scudi delle associazioni dei cittadini-utenti contro la norma "pro-autovelox" (per gli anni 2017-18) nascosta nell'ultima manovra correttiva dei conti pubblici. Una misura sconcertante che potrebbe consentire alle città metropolitane di incrementare a dismisura gli autovelox sulle strade e di utilizzare i soldi rivenienti dalle infrazioni per scopi ben diversi dalla sicurezza e dalla manutenzione stradale, in deroga alla legislazione vigente. Perché un conto è garantire la sicurezza ed usare il massimo rigore nei confronti di chi non rispetta il codice ed i limiti di velocità, altra cosa è trovare un espediente normativo per fare cassa sulle tasche dei cittadini e rimpinguare così i disastrati bilanci delle grandi amministrazioni comunali. Ai prefetti il compito di vigilare sull'interesse pubblico, consentendo il ricorso agli autovelox solo dove è realmente necessario e funzionale.
Non si possono utilizzare i cittadini, -conclude Marmo- e nella fattispecie gli automobilisti, come un salvadanaio da rompere all'occorrenza!»