Maturità, gli studenti del liceo Flacco cantano "Notte prima degli esami"
Ieri sera sulla scalinata della scuola l'esibizione in vista della prima prova scritta. Gli auguri di Emiliano e Decaro
mercoledì 19 giugno 2019
11.26
Un rituale per stemperare la tensione e per augurarsi buona fortuna in vista della prima prova scritta degli esami di Stato anno scolastico 2018/2019. Ieri sera i maturandi del liceo classico "Orazio Flacco" di Bari sono saliti sulla scalinata della scuola, sul lungomare Vittorio Veneto, per cantare la celebre canzone di Antonello Venditti "Notte prima degli esami", che ha ispirato anche i due omonimi film di successo.
La scena è stata postata con un video sulla pagina Facebook di Michele Emiliano, il governatore della Regione Puglia, che scrive: «Notte prima degli esami. Piena di angoscia e di speranza. Quante notti ho passato così, ma sempre quella notte rimane unica e indimenticabile. Senza avvertire il peso di quello che mi sarebbe accaduto e con la paura di non andare da nessuna parte che non è passata più. La tenerezza e la commozione che sento per me stesso allora, indifeso e inconsapevole, innamorato senza speranza, spaventato dal futuro. Sento ancora l'odore del mio sudore e di quello dei miei compagni in quei giorni passati tra libri sottolineati che si attaccavano agli avambracci. Una vita intera, la mia, che si rispecchia in quella di chi stasera davanti alla mia stessa scuola canta con Venditti la giovinezza che si rinnova in ogni generazione. Vi bacio e vi abbraccio, uno ad uno, per dirvi quanto siete importanti per chi in voi rivive la gioia della speranza. Un flusso di vite legate, le nostre, senza tempo e senza spazio a formare, sempre, la meglio gioventù. A domani ragazzi miei meravigliosi e senza paura. Ne vedremo delle belle nei prossimi cento anni. La vita è una strada strepitosa che non ha alternative o scorciatoie, ma necessita solo di scarpe robuste e di una mappa per scegliere come arrivare a casa».
Anche il sindaco di Bari Antonio Decaro ha voluto rivolgere un pensiero ai maturandi, sempre a mezzo Facebook: «Mi perdonerà il maestro Eduardo De Filippo se prenderò in prestito il titolo di una sua commedia per dire a tutti i maturandi: "Coraggio, ragazzi e ragazze, non è vero che non finiscono mai! Tra qualche giorno gli esami, comunque vada, saranno finiti, e comincerà l'estate più bella della vostra vita". Ma nel farvi il mio in bocca al lupo, vorrei aggiungere, senza retorica, che se è vero che gli esami finiscono quello che non deve finire mai è la vostra voglia di imparare. E imparare non vuol dire memorizzare nozioni sui libri per passare un esame. Imparare significa non accontentarsi delle spiegazioni semplici, l'arma più potente in mano a chi vi vorrebbe per sempre sottomessi e ubbidienti. Imparare significa essere curiosi, approfondire, studiare, perché il successo costruito sull'ignoranza è come un grattacielo con le fondamenta di sabbia, improvvisamente viene giù e restano solo macerie. Se non avessi imparato, se non avessi studiato, mi sarei fermato tutte le volte che mi hanno detto "non si può fare". Mi sarei arreso tutte le volte che mi hanno detto "tu qui non c'entri niente". Imparare, studiare, essere curiosi, approfondire. Questo è il corso di difesa personale più importante della nostra vita. L'ignoranza è una strisciante, silenziosa schiavitù. Chi conosce, chi impara, chi studia, sarà libero, sempre».
La scena è stata postata con un video sulla pagina Facebook di Michele Emiliano, il governatore della Regione Puglia, che scrive: «Notte prima degli esami. Piena di angoscia e di speranza. Quante notti ho passato così, ma sempre quella notte rimane unica e indimenticabile. Senza avvertire il peso di quello che mi sarebbe accaduto e con la paura di non andare da nessuna parte che non è passata più. La tenerezza e la commozione che sento per me stesso allora, indifeso e inconsapevole, innamorato senza speranza, spaventato dal futuro. Sento ancora l'odore del mio sudore e di quello dei miei compagni in quei giorni passati tra libri sottolineati che si attaccavano agli avambracci. Una vita intera, la mia, che si rispecchia in quella di chi stasera davanti alla mia stessa scuola canta con Venditti la giovinezza che si rinnova in ogni generazione. Vi bacio e vi abbraccio, uno ad uno, per dirvi quanto siete importanti per chi in voi rivive la gioia della speranza. Un flusso di vite legate, le nostre, senza tempo e senza spazio a formare, sempre, la meglio gioventù. A domani ragazzi miei meravigliosi e senza paura. Ne vedremo delle belle nei prossimi cento anni. La vita è una strada strepitosa che non ha alternative o scorciatoie, ma necessita solo di scarpe robuste e di una mappa per scegliere come arrivare a casa».
Anche il sindaco di Bari Antonio Decaro ha voluto rivolgere un pensiero ai maturandi, sempre a mezzo Facebook: «Mi perdonerà il maestro Eduardo De Filippo se prenderò in prestito il titolo di una sua commedia per dire a tutti i maturandi: "Coraggio, ragazzi e ragazze, non è vero che non finiscono mai! Tra qualche giorno gli esami, comunque vada, saranno finiti, e comincerà l'estate più bella della vostra vita". Ma nel farvi il mio in bocca al lupo, vorrei aggiungere, senza retorica, che se è vero che gli esami finiscono quello che non deve finire mai è la vostra voglia di imparare. E imparare non vuol dire memorizzare nozioni sui libri per passare un esame. Imparare significa non accontentarsi delle spiegazioni semplici, l'arma più potente in mano a chi vi vorrebbe per sempre sottomessi e ubbidienti. Imparare significa essere curiosi, approfondire, studiare, perché il successo costruito sull'ignoranza è come un grattacielo con le fondamenta di sabbia, improvvisamente viene giù e restano solo macerie. Se non avessi imparato, se non avessi studiato, mi sarei fermato tutte le volte che mi hanno detto "non si può fare". Mi sarei arreso tutte le volte che mi hanno detto "tu qui non c'entri niente". Imparare, studiare, essere curiosi, approfondire. Questo è il corso di difesa personale più importante della nostra vita. L'ignoranza è una strisciante, silenziosa schiavitù. Chi conosce, chi impara, chi studia, sarà libero, sempre».