Mazzetta da 60mila euro, ma Sannicandro si difende: «Estraneo ai fatti»

L'indagine partita dalla denuncia di un ingegnere, sotto la lente le gare per il dissesto idrogeologico in Puglia

mercoledì 8 novembre 2023 9.13
A cura di Elga Montani
Un complesso sistema corruttivo volto a portare a proprio vantaggio una serie di gare relative a diverse opere da realizzare in tutta la Puglia. È quanto emerge dall'inchiesta che ha visto coinvolto il dg di Asset, Elio Sannicandro, per il quale il Gip nella giornata di ieri ha stabilito la "misura interdittiva della sospensione dell'esercizio del pubblico ufficio di soggetto attuatore per l'ufficio del Commissario straordinario delegato per l'attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Puglia nonché di qualsiasi altro ufficio o servizio pubblico" per dodici mesi.

Tale decisione del giudice risulta essere legata ad una presunta tangente ricevuta dallo stesso Sannicandro pari a 60mila euro relativa agli appalti per lavori su torrente Picone e Lama Lamasinata. Tale tangente sarebbe stata consegnata a Sannicandro da parte dell'imprenditore Antonio Di Carlo. Una operazione in cui, oltre a Sannicandro, Di Carlo avrebbe tramite la figlia Carmelisa corrotto anche un componente della commissione giudicatrice, Leonardo Panettieri, consegnandogli 5mila euro per far sì che "alzasse artificiosamente il punteggio dell'impresa facente capo a Di Carlo, in modo da consentirgli di vincere la gara".

Nelle carte tantissime le intercettazioni dalle quale si evince il rapporto "corruttivo" intercorso, che addirittura in una occasione sarebbe stato definito anche una "fregatura" perché nonostante fossero stati "investiti" 60mila euro, le gare vinte non erano state 3-4 come chiesto ma soltanto una.

Un ingegnere, Gianmario Conforti, all'epoca dei fatti incaricato della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza in appalti dei lavori pubblici, indetti proprio dal "Dissesto idrogeologico", alla base dell'inchiesta della guardia di finanza, realizzata con il supporto dello Scico (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata). La sua denuncia avrebbe infatti "scoperchiato il vaso di Pandora".

Al momento, il Gip ha stabilito queste misure cautelari, oltre a quella contro Sannicandro:

LA REPLICA DI ELIO SANNICANDRO


«Questa mattina (ieri mattina, ndr) mi è stata notificata la sospensione cautelare dell'esercizio del pubblico ufficio in relazione all'indagine per un intervento effettuato dall'ufficio contro il dissesto idrogeologico in qualità di soggetto attuatore. Chiarirò agli inquirenti di essere estraneo ai fatti contestati e chiederò al più presto la revoca del provvedimento interdittivo». Così Elio Sannicandro in una nota risponde alle accuse.