Mensa scolastica a Bari, la replica di Ladisa: «I piatti serviti integri sotto il profilo della salubrità»
L'azienda aggiunge che sta valutando come rispettare le indicazioni ministeriali e andare incontro ai gusti dei bambini
mercoledì 10 gennaio 2024
16.59
Dopo la protesta di alcuni genitori legata al cibo secondo loro non adeguato proposto ai bambini a scuola da Ladisa, arriva la replica dell'azienda.
Appresa la notizia delle rimostranze, la stessa azienda in una nota ha voluto precisare che «tutti i piatti serviti sono risultati integri sotto il profilo della salubrità, del rispetto delle norme di sicurezza e della provenienza della materia prima richiesta nel capitolato: merluzzo carbonaro zona FAO 27».
Andando ancor più nello specifico, spiegano che «non tutti sanno che il mare viene suddiviso in zone FAO e quella 27 in particolare è un'area geografica che si estende lungo l'Atlantico nord-orientale, dal Mar Baltico alle isole Azzorre e su fino alle coste della Groenlandia. È poco interessata dal traffico navale, e per questo è nota per essere una delle zone ittiche più pulite e salubri al mondo. Il merluzzo che si pesca è denominato "carbonaro", è di un colore verde abbastanza scuro sul dorso è conosciuto in Italia come merluzzo nero».
«La differenza dal merluzzo che abitualmente è sulle tavole dei pugliesi - aggiungono gli esperti di Ladisa - è sostanziale perché la sua consistenza è più soda, densa e generalmente poco gradevole. Il suo odore molto forte. Eppure è un pesce molto pregiato e prevalentemente consigliato dai nutrizionisti. Per le bambine e i bambini però, abituarsi ad un sapore e ad un gusto così differente non è affatto facile. Anzi, è proprio la causa scatenante delle proteste che si sono basate evidentemente su equivoci».
Infine, precisano, in accordo con il Comune, con cui è in corso una fitta interlocuzione «stiamo valutando tutti gli scenari possibili per rispettare le indicazioni ministeriali, nell'unico interesse di tutelare la salute e gli aspetti nutritivi degli 2 alimenti, ma allo stesso tempo proporre alle famiglie e ai bambini un menù di gusto che vada incontro ai sapori della nostra tradizione».
Appresa la notizia delle rimostranze, la stessa azienda in una nota ha voluto precisare che «tutti i piatti serviti sono risultati integri sotto il profilo della salubrità, del rispetto delle norme di sicurezza e della provenienza della materia prima richiesta nel capitolato: merluzzo carbonaro zona FAO 27».
Andando ancor più nello specifico, spiegano che «non tutti sanno che il mare viene suddiviso in zone FAO e quella 27 in particolare è un'area geografica che si estende lungo l'Atlantico nord-orientale, dal Mar Baltico alle isole Azzorre e su fino alle coste della Groenlandia. È poco interessata dal traffico navale, e per questo è nota per essere una delle zone ittiche più pulite e salubri al mondo. Il merluzzo che si pesca è denominato "carbonaro", è di un colore verde abbastanza scuro sul dorso è conosciuto in Italia come merluzzo nero».
«La differenza dal merluzzo che abitualmente è sulle tavole dei pugliesi - aggiungono gli esperti di Ladisa - è sostanziale perché la sua consistenza è più soda, densa e generalmente poco gradevole. Il suo odore molto forte. Eppure è un pesce molto pregiato e prevalentemente consigliato dai nutrizionisti. Per le bambine e i bambini però, abituarsi ad un sapore e ad un gusto così differente non è affatto facile. Anzi, è proprio la causa scatenante delle proteste che si sono basate evidentemente su equivoci».
Infine, precisano, in accordo con il Comune, con cui è in corso una fitta interlocuzione «stiamo valutando tutti gli scenari possibili per rispettare le indicazioni ministeriali, nell'unico interesse di tutelare la salute e gli aspetti nutritivi degli 2 alimenti, ma allo stesso tempo proporre alle famiglie e ai bambini un menù di gusto che vada incontro ai sapori della nostra tradizione».