Mercatone Uno, sit-in di Fratelli d'Italia a Roma. Gemmato: «Di Maio incapace di gestire la crisi»
Il deputato pugliese: «Il ministero ha predisposto la proroga della "cassa integrazione" in attesa di accompagnare i lavoratori verso il reddito di cittadinanza»
martedì 6 agosto 2019
14.31
Sit-in e manifestazioni in tutto il Paese da parte di Fratelli d'Italia sul tema della crisi delle grandi aziende. «Ciascun territorio ha scelto una delle aziende per le quali è stato istituito un "tavolo di crisi" nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico (in Puglia la manifestazione si è svolta davanti alla sede dell'ex Ilva di Taranto) - spiegano da Fratelli d'Italia. Ne esistono quasi duecento, con quasi trecentomila lavoratori a rischio e quasi seicentomila nell'indotto».
Davanti alla dede del Mise il sit-in in sostegno dei dipendenti di Mercatone Uno, «Emblema della crisi industriale che il Ministero non riesce a gestire - dice Marcello Gemmato, deputato pugliese di Fratelli d'Italia. La a maggior parte di questi 200 tavoli, che riguardano aziende medio-grandi, a oggi non sono neanche mai stati riuniti dal dicastero di Luigi Di Maio. Il Ministero al massimo ha predisposto la proroga della "cassa integrazione" in attesa di "accompagnare" i lavoratori verso il "reddito di cittadinanza". Per Fratelli d'Italia però non servono politiche passive di accompagnamento verso il reddito di cittadinanza ma politiche attive di impresa per prevenire e salvaguardare il tessuto produttivo. Bisogna strutturare un sistema che incentivi la reindustrializzazione, preservando il tessuto imprenditoriale».
Le proposte di FdI presentate da Gemmato:
Commissariamo Di Maio, incapace di gestire le crisi industriali perché non ha alcuna visione e politica di impresa;
Integrazione dei tavoli devono con chi conosce davvero le imprese e il territorio: 4 parlamentari del territorio (due maggioranza, due di opposizione), come lo stesso Di Maio aveva annunciato ad inizio di legislatura in Parlamento e mai realizzato; i rappresentanti delle Associazioni di impresa con i rappresentanti dei sindacati, di Regioni ed enti locali; i rappresentanti di CDP e Invitalia, che possono essere elementi di una diversa politica industriale non occasionale ma progettuale
Creazione del "Pronto Soccorso Aziendale": va istituita una nuova Struttura Crisi di Impresa: coordinamento stabile tra Mise, Regione, Associazioni di impresa e Sindacati non solo per gestire le emergenze ma per prevenire le crisi, utilizzando appieno i fondi europei e gli altri strumenti finanziari di cui spesso gli attori, anche pubblici, non sono a conoscenza. Questo consentirebbe di arrivare in tempo, prima che i danni aziendali e occupazionali diventino irrecuperabili.
Davanti alla dede del Mise il sit-in in sostegno dei dipendenti di Mercatone Uno, «Emblema della crisi industriale che il Ministero non riesce a gestire - dice Marcello Gemmato, deputato pugliese di Fratelli d'Italia. La a maggior parte di questi 200 tavoli, che riguardano aziende medio-grandi, a oggi non sono neanche mai stati riuniti dal dicastero di Luigi Di Maio. Il Ministero al massimo ha predisposto la proroga della "cassa integrazione" in attesa di "accompagnare" i lavoratori verso il "reddito di cittadinanza". Per Fratelli d'Italia però non servono politiche passive di accompagnamento verso il reddito di cittadinanza ma politiche attive di impresa per prevenire e salvaguardare il tessuto produttivo. Bisogna strutturare un sistema che incentivi la reindustrializzazione, preservando il tessuto imprenditoriale».
Le proposte di FdI presentate da Gemmato:
Commissariamo Di Maio, incapace di gestire le crisi industriali perché non ha alcuna visione e politica di impresa;
Integrazione dei tavoli devono con chi conosce davvero le imprese e il territorio: 4 parlamentari del territorio (due maggioranza, due di opposizione), come lo stesso Di Maio aveva annunciato ad inizio di legislatura in Parlamento e mai realizzato; i rappresentanti delle Associazioni di impresa con i rappresentanti dei sindacati, di Regioni ed enti locali; i rappresentanti di CDP e Invitalia, che possono essere elementi di una diversa politica industriale non occasionale ma progettuale
Creazione del "Pronto Soccorso Aziendale": va istituita una nuova Struttura Crisi di Impresa: coordinamento stabile tra Mise, Regione, Associazioni di impresa e Sindacati non solo per gestire le emergenze ma per prevenire le crisi, utilizzando appieno i fondi europei e gli altri strumenti finanziari di cui spesso gli attori, anche pubblici, non sono a conoscenza. Questo consentirebbe di arrivare in tempo, prima che i danni aziendali e occupazionali diventino irrecuperabili.