Milleproroghe e periferie, Decaro: «Valuteremo i passi da compiere per far chiarezza»

Il sindaco di Bari interviene come presidente Anci sulla polemica relativa all'aver posticipato i fondi al 2020

mercoledì 8 agosto 2018 10.28
Il sindaco di Bari interviene come presidente Anci sulla polemica nata dalla proroga dei fondi per le periferie al 2020, e lo sblocco degli avanzi per tutti i comuni italiani.

«Il miliardo per i Comuni rientra nelle risorse già assegnate agli enti locali, di cui siamo lieti di apprendere un nuovo sblocco. Ci preoccupa invece la "sospensione" delle convenzioni del Bando periferie, atti già firmati dalla Presidenza del Consiglio e dagli enti interessati. Valuteremo insieme ai sindaci i passi successivi da compiere per far chiarezza, anche alla luce degli oneri sostenuti per la progettazione e per l'avvio di alcune delle opere previste. Si tratta di una misura importantissima che 96 Comuni capoluogo e alcune Città metropolitane attendono di attuare con le gare».

Così Decaro esprime la preoccupazione per un aspetto del decreto mille proroghe che rischia di bloccare in diverse città progetti in essere o pronti a partire. Pur sottolineando che ci sono lati positivi della vicenda, in quanto si permette il libero utilizzo degli avanzi alle amministrazioni comunali.

«Il libero utilizzo degli avanzi di amministrazione, da obiettivo dei sindaci e dell'Anci - sottolinea il sindaco di Bari - è diventato un obbligo per il governo della finanza pubblica con due sentenze recenti della Corte Costituzionale. Lo "sblocco" degli avanzi consiste nell'abolizione delle regole sul pareggio del saldo di competenza, lasciando operare le sole norme contabili, già piuttosto restrittive di loro. Non ci siamo ancora arrivati". Lo dichiara il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, a proposito del decreto milleproroghe approvato in Senato».

«Nella norma approvata - continua Decaro - c'è un primo segnale positivo in termini di mera copertura ma la liberazione degli avanzi dei Comuni e delle Città metropolitane ancora non c'è. Tuttavia le dichiarazioni dei viceministri Castelli e Garavaglia ci fanno sperare che la strada sia davvero aperta. Si libererebbero molte energie, sia tra i Comuni che nel Mef, energie oggi impiegate nel controllare il saldo, applicare sanzioni, capire o spiegare come intervenire su questo o quel caso particolare. Sarebbe cioè un fondamentale primo pezzo della semplificazione che è tra i primi obiettivi da raggiungere con la prossima legge di bilancio, anche per assicurare maggiori capacità di investimento. È vero, come ricostruisce la viceministra Castelli, che i Comuni fino a qualche anno fa hanno subito tagli dolorosi, risalenti nel tempo, più ingenti di tutti. Ma è anche vero che i tagli sono finiti da un paio d'anni. Ora, per rimettere le cose a posto serve la massima condivisione e qualche risorsa in più non solo sul fronte degli investimenti, ma anche per mettere in sicurezza la spesa corrente necessaria, quella che i Comuni devono fare per mantenere i servizi locali, districandosi tra nuove spese obbligatorie, dai rinnovi contrattuali alla protezione civile, e crescenti accantonamenti richiesti dalla nuova contabilità».