Minacce ai carabinieri dopo la morte del 27enne a Japigia, i sindacati: «Inaccettabile»
Nsc non ci sta: «Minacciare pubblicamente di morte è un precedente di una gravità inaudita»
domenica 25 giugno 2023
16.30
La morte del 27enne Christian di Gioia a Japigia in seguito ad un incidente ha scatenato a Bari una situazione difficile da gestire, con minacce di morte via social nei confronti dei carabinieri, post diffamatori nei confronti di un militare ritenuto presente al momento dell'incidente, oltre al corteo contromano con tanto di fermata di fronte al carcere avvenuto ieri in occasione dei funerali.
«Pur capendo il dolore della famiglia, non si possono accettare dichiarazioni discriminatorie, diffamatorie e di minaccia rivolte ai Carabinieri intervenuti, ancor più senza alcuna fonte di prova a sostegno dell'addebito di responsabilità». Queste le parole del Segretario Generale Provinciale di Bari di NSC - Nuovo sindacato carabinieri, Leobono Natalino, che aggiunge : «La gogna mediatica è stata ulteriormente alimentata attraverso i social più comuni a prescindere dall'accertamento dei fatti, tutt'ora al vaglio dell'autorità giudiziaria. Saranno i filmati delle telecamere di videosorveglianza di Japigia, acquisiti dalla polizia locale, a chiarire come sia avvenuto l'incidente stradale che ha causato la morte del 27enne Christian Di Gioia. In ogni caso non possiamo che esprimere ai colleghi, la vicinanza di tutto il Nuovo Sindacato Carabinieri, certi sulla loro estraneità ai fatti e fiduciosi che le attivitò investigative a riguardo, faranno presto luce su questa vicenda. Non si può dare peso e ulteriore sfogo a dichiarazioni diffamatorie verso i colleghi, tra l'altro con ricostruzioni fantasiose e pericolose. Minacciare pubblicamente di morte un carabiniere, pubblicando sui social la sua foto e prospettando rivendicazioni verso le strutture dell'Arma, è un precedente di una gravità inaudita».
«C'è un'atmosfera preoccupante, che rimanda ad una palese recrudescenza morale e sociale, non possiamo accettare le minacce di morte sui social contro un nostro collega, un servitore dello stato, non possiamo accettare slogan intimidatori diffusi in queste ore contro l'Arma territoriale barese», aggiunge Nicola Magno, segretario generale regione Puglia del Nuovo Sindacato Carabinieri.
«Chiediamo adesso risposte immediate da parte della magistratura e dei vertici, pugno duro contro ogni singolo responsabile che ha posto in essere un'azione ancor più che oltraggiosa quanto intimidatoria nei confronti dell'Arma ed i suoi militari, restituiamo serenità a Bari ed ai baresi per bene, la Città di Bari – conclude Magno – si unisca unanime e condanni in maniera forte e mirata coloro che in queste ore seminano odio e soffrono da sempre le regole, chiediamo più tutele per chi serve lo Stato ed un inasprimento concreto e più certezza delle pene.»
Quanto accaduto inizia anche ad avere risonanza nazionale con Antonio Nicolosi segretario generale di Unarma associazione sindacale a tutela dei carabinieri che dichiara: «Massima solidarietà ai carabinieri di Bari per il fango che gli sta piovendo addosso da parte di cittadini che ignorano la legalità. Chiediamo l'intervento delle autorità e vogliamo conoscere coloro che gettano discredito sull'Arma: siamo pronti alle denunce».
«Pur capendo il dolore della famiglia, non si possono accettare dichiarazioni discriminatorie, diffamatorie e di minaccia rivolte ai Carabinieri intervenuti, ancor più senza alcuna fonte di prova a sostegno dell'addebito di responsabilità». Queste le parole del Segretario Generale Provinciale di Bari di NSC - Nuovo sindacato carabinieri, Leobono Natalino, che aggiunge : «La gogna mediatica è stata ulteriormente alimentata attraverso i social più comuni a prescindere dall'accertamento dei fatti, tutt'ora al vaglio dell'autorità giudiziaria. Saranno i filmati delle telecamere di videosorveglianza di Japigia, acquisiti dalla polizia locale, a chiarire come sia avvenuto l'incidente stradale che ha causato la morte del 27enne Christian Di Gioia. In ogni caso non possiamo che esprimere ai colleghi, la vicinanza di tutto il Nuovo Sindacato Carabinieri, certi sulla loro estraneità ai fatti e fiduciosi che le attivitò investigative a riguardo, faranno presto luce su questa vicenda. Non si può dare peso e ulteriore sfogo a dichiarazioni diffamatorie verso i colleghi, tra l'altro con ricostruzioni fantasiose e pericolose. Minacciare pubblicamente di morte un carabiniere, pubblicando sui social la sua foto e prospettando rivendicazioni verso le strutture dell'Arma, è un precedente di una gravità inaudita».
«C'è un'atmosfera preoccupante, che rimanda ad una palese recrudescenza morale e sociale, non possiamo accettare le minacce di morte sui social contro un nostro collega, un servitore dello stato, non possiamo accettare slogan intimidatori diffusi in queste ore contro l'Arma territoriale barese», aggiunge Nicola Magno, segretario generale regione Puglia del Nuovo Sindacato Carabinieri.
«Chiediamo adesso risposte immediate da parte della magistratura e dei vertici, pugno duro contro ogni singolo responsabile che ha posto in essere un'azione ancor più che oltraggiosa quanto intimidatoria nei confronti dell'Arma ed i suoi militari, restituiamo serenità a Bari ed ai baresi per bene, la Città di Bari – conclude Magno – si unisca unanime e condanni in maniera forte e mirata coloro che in queste ore seminano odio e soffrono da sempre le regole, chiediamo più tutele per chi serve lo Stato ed un inasprimento concreto e più certezza delle pene.»
Quanto accaduto inizia anche ad avere risonanza nazionale con Antonio Nicolosi segretario generale di Unarma associazione sindacale a tutela dei carabinieri che dichiara: «Massima solidarietà ai carabinieri di Bari per il fango che gli sta piovendo addosso da parte di cittadini che ignorano la legalità. Chiediamo l'intervento delle autorità e vogliamo conoscere coloro che gettano discredito sull'Arma: siamo pronti alle denunce».