Minacce di morte via social a Romito, parte la denuncia

Il candidato del centrodestra: «Una frase minacciosa frutto del clima avvelenato di questa coda della campagna elettorale»

giovedì 20 giugno 2024 19.50
«Sparandoti mi daresti sollievo mentale ed economico, poiché di sicuro diventerai uno di quei parassiti che mi succhiano il sangue». È questo il testo del messaggio inviato via Facebook alla pagina del candidato sindaco del centrodestra Fabio Romito, che oggi ha presentato denuncia alla Digos.

«Una frase minacciosa frutto del clima avvelenato di questa coda della campagna elettorale», ha detto Romito, ricordando i continui attacchi degli ultimi giorni su temi che nulla hanno a che fare con la campagna elettorale a Bari e che si sono intensificati con le reazioni, cavalcate a livello locale con espresse finalità elettorali, seguite l'approvazione del decreto legge sull'autonomia differenziata.

«Per tutta la campagna elettorale, si è cercato di etichettarmi come candidato della Lega, e non del centrodestra unito che mi ha indicato e supportato, responsabile di una presunta spaccatura del Paese - aggiunge -. Da ieri, nonostante i tentativi di spiegare che il decreto sull'autonomia, che nasce storicamente dalla riforma del titolo V voluta dal centro sinistra, con i Lep (livelli essenziali delle prestazioni uguali in ogni regione) costituisce un'occasione per superare i gap tra i servizi offerti nelle regioni del sud, per esempio a livello sanitario, e in quelle del Nord, che esistono adesso, in assenza dell'autonomia differenziata, gli "attacchi" del mio avversario politico, e di tutti quelli che lo sostengono, media compresi, si sono moltiplicati, parlando di un inesistente imbarazzo da parte mia. Parallelamente, ho subito registrato il moltiplicarsi di messaggi offensivi, fino a quest'ultimo che ha allarmato chi gestisce la mia pagina, che mi ha spinto a denunciare chi ha scritto, ma anche questo clima insostenibile. Non so perché un giovane candidato di 36 anni, faccia tanta paura, ma io non intendo mollare la mia battaglia per la libertà».