Minigonne e tacchi a spillo per frequentare il corso di diritto, prima udienza a Bellomo

Durante il processo in corso a Piacenza per stalking, una delle vittime ha però ritirato la querela

venerdì 28 settembre 2018 16.48
Era stato accusato da alcune sue allieve di obbligarle ad indossare minigonne e tacchi a spillo per frequentare i suoi corsi e di non sposarsi prima del termine del ciclo delle lezioni. Il magistrato barese Francesco Bellomo può invece oggi tirare un sospiro di sollievo perché la sua principale accusatrice, una 32enne piacentina ha ritirato la denuncia. Termina quindi con remissione di querela la prima udienza che si è svolta ieri davanti al tribunale di Piacenza. C'è stata "una conciliazione tra le parti all'esito di una vicenda comunque travagliata e di un rapporto affettivo che certamente esisteva", spiegano Vittorio Manes e Beniamino Migliucci, difensori dei due imputati. Le parti hanno dunque raggiunto un accordo extraprocessuale, che pone fine al processo dato che i reati contestati sono procedibili anche d'ufficio. Diverse le ragazze che hanno denunciato comportamenti intimidatori da parte del giudice di origini baresi, come già scritto da Bariviva dicembre (https://www.bariviva.it/notizie/estorsione-indagato-a-bari-il-giudice-bellomo) e anche a gennaio quando Bellomo e il suo complice Davide Nalin erano stati destituiti per "aver leso il prestigio della magistratura" (https://www.bariviva.it/notizie/il-giudice-bellomo-sotto-processo-a-bari-destituito-dalla-magistratura/). Bellomo, che teneva i suoi corsi a Roma, Bari e Milano, è anche accusato stalking da altre 4 ragazze tra le quali un'avvocatessa 28 enne sentita dai pm baresi, che ha dichiarato di essersi rifiutata di firmare un contratto proposto da Bellomo che comprendeva anche direttive su abbigliamento sexy e di essere stata cacciata dal corso proprio per questo motivo.
La denuncia delle ragazze aveva fatto emergere storie di minacce, imposizioni e richieste bizzarre come l'abbigliamento fatto solo di minigonne e tacchi a spillo oltre all'obbligo - si legge nelle accuse - di svolgere attività sessuale ogni volta che Bellomo lo richiedesse.

Il giudice ha rinviato tutto al 6 novembre quando nominerà un perito. Gli avvocati di Bellomo e Nalin hanno intanto chiesto il rito abbreviato.