Monopoli, dissequestrato ulivo infetto da Xylella si può procedere all'espianto

Coldiretti Puglia: «Va suonata la sveglia alla Regione Puglia e all’Arif, perché nel periodo di monitoraggio sono stati ritrovati 338 ulivi infetti»

giovedì 11 aprile 2019
È stato dissequestrato l'ulivo infetto da Xylella di Monopoli dalla Procura di Bari. Ora sarà possibile procedere all'espianto dell'albero malato, previa autorizzazione del Giudice relativa alle modalità di accesso al fondo e alla esecuzione della eradicazione.

«È stato dissequestrato l'albero, ma non la particella - comunica Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - perché il P.M. della procura che ringraziamo per la tempestività con cui ha disposto il dissequestro dell'ulivo, ha ritenuto di dover dare corso alla eradicazione e alla corretta gestione fitosanitaria della pianta, dovendo tutelare in ogni caso il terreno e l'intera area dalla presenza della sputacchina».

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari aveva disposto il sequestro della pianta di ulivo risultata affetta dal batterio Xylella fastidiosa e l'intera particella ove è situato l'albero presso Masseria Caramanna a Monopoli il 12 gennaio scorso, mentre già il 14 gennaio l'agricoltore aveva programmato l'espianto.

«È indispensabile interrompere qualsiasi forma di contagio degli ulivi nelle aree di contenimento e cuscinetto – aggiunge il presidente Muraglia – e va suonata la sveglia alla Regione Puglia e all'Arif, perché nel periodo di monitoraggio, dal 5 novembre ad oggi, sono stati ritrovati 338 ulivi infetti e negli ultimi 15 giorni ne sono stati espiantati solo 13, 9 a Ostuni e 4 a Carovigno».

La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere, che 'cammina' ad una velocità impressionante considerato che in 5 anni il danno stimato al patrimonio olivetato ha superato 1,2 miliardi di euro.

«Abbiamo già pagato noi agricoltori e non i negazionisti che continuano a trovare spazio e credito in un contesto di confusione opportunistica, lo scempio che si è già perpetrato per esempio ad Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al TAR, hanno fatto morire 3100 alberi – conclude il presidente Muraglia - per colpa del batterio killer e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali».

È avanzato inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese il contagio della Xyella con 21 milioni di piante infette, una strage di ulivi nel Salento che ha creato un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità.