Monopoli, sequestrati uno specchio d'acqua di 100 mq e due mezzi. Rischio inquinamento
L'operazione si è resa necessaria allo scopo di bloccare il getto pericoloso in mare di materiale calcareo misto di cava
lunedì 10 maggio 2021
12.14
Dal 7 aprile al 6 maggio scorso un'intensa e prolungata attività di controllo in campo ambientale è stata svolta dai militari della Guardia Costiera di tutte le Capitanerie di porto della Puglia, sotto il coordinamento del Centro di Controllo Ambientale Marino della Direzione Marittima di Bari.
L'attività, pianificata nell'ambito di una più vasta operazione nazionale denominata "Onda Blu" disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha consentito di conseguire risultati notevolissimi, visti i circa 2000 controlli effettuati con l'obiettivo di contrastare i reati e gli illeciti ambientali: dagli scarichi idrici al deposito, abbandono, trasporto e trattamento di rifiuti, in aggiunta al traffico dei rifiuti attraverso i porti.
Effettuato, inoltre, il monitoraggio di circa 80 unità navali per la verifica del rispetto dei limiti di navigazione imposti dal decreto Clini-Passera in prossimità delle aree protette di Torre Guaceto e Porto Cesareo.
A seguito di una mirata attività di indagine, è stato posto sotto sequestro a Monopoli, in località "Capitolo", uno specchio acqueo di circa 100 mq. e due mezzi movimento terra che eseguivano lavori non autorizzati. Il sequestro d'iniziativa, operato in flagranza di reato, si è reso necessario allo scopo di bloccare il getto pericoloso in mare di materiale calcareo misto di cava che stava determinando un evidente intorbidimento dell'acqua e che, oltre a suscitare la forte preoccupazione di diversi cittadini che transitavano in zona, rischiava di alterare l'ecosistema marino. Il titolare della società committente, congiuntamente al direttore dei lavori e al titolare della ditta esecutrice degli stessi sono stati deferiti alla locale Autorità Giudiziaria.
Altro sequestro nella zona industriale di Monopoli di un pozzo interrato abusivo contenente un'ingente quantità di oli esausti, utilizzato dall'officina di una concessionaria d'auto. Il sequestro d'iniziativa si è reso necessario per porre fine al rischioso stoccaggio illecito di rifiuti speciali pericolosi, visto che il pozzo, ben occultato, era collegato mediante una tubazione a un lavandino all'interno dell'officina. L'autore del reato è stato quindi deferito all'Autorità Giudiziaria per la violazione di norme ambientali.
L'attività, pianificata nell'ambito di una più vasta operazione nazionale denominata "Onda Blu" disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha consentito di conseguire risultati notevolissimi, visti i circa 2000 controlli effettuati con l'obiettivo di contrastare i reati e gli illeciti ambientali: dagli scarichi idrici al deposito, abbandono, trasporto e trattamento di rifiuti, in aggiunta al traffico dei rifiuti attraverso i porti.
Effettuato, inoltre, il monitoraggio di circa 80 unità navali per la verifica del rispetto dei limiti di navigazione imposti dal decreto Clini-Passera in prossimità delle aree protette di Torre Guaceto e Porto Cesareo.
A seguito di una mirata attività di indagine, è stato posto sotto sequestro a Monopoli, in località "Capitolo", uno specchio acqueo di circa 100 mq. e due mezzi movimento terra che eseguivano lavori non autorizzati. Il sequestro d'iniziativa, operato in flagranza di reato, si è reso necessario allo scopo di bloccare il getto pericoloso in mare di materiale calcareo misto di cava che stava determinando un evidente intorbidimento dell'acqua e che, oltre a suscitare la forte preoccupazione di diversi cittadini che transitavano in zona, rischiava di alterare l'ecosistema marino. Il titolare della società committente, congiuntamente al direttore dei lavori e al titolare della ditta esecutrice degli stessi sono stati deferiti alla locale Autorità Giudiziaria.
Altro sequestro nella zona industriale di Monopoli di un pozzo interrato abusivo contenente un'ingente quantità di oli esausti, utilizzato dall'officina di una concessionaria d'auto. Il sequestro d'iniziativa si è reso necessario per porre fine al rischioso stoccaggio illecito di rifiuti speciali pericolosi, visto che il pozzo, ben occultato, era collegato mediante una tubazione a un lavandino all'interno dell'officina. L'autore del reato è stato quindi deferito all'Autorità Giudiziaria per la violazione di norme ambientali.