Monopoli, violenta la moglie e maltratta i figli per 40 anni, Psicologi Puglia: “La prevenzione si fa a scuola”
Sul caso interviene il presidente dell'ordine: “Una storia atroce che ha radici lontane, non fermiamoci ma impegniamo le nostre forze per sensibilizzare”
martedì 27 agosto 2019
18.00
La triste storia venuta a galla solo ieri a Monopoli riguarda l'arresto di un 62enne che avrebbe violentato e maltrattato moglie e figli per decenni a partire addirittura dagli anni '80, sotto gli occhi di tutti. "Siamo sgomenti davanti a tanto orrore. Apprendiamo ancora una volta di violenze che si sono perpetrate per decenni in un clima di negazione, silenzi e omertà familiare, amici e tutti coloro che magari sapevano e tacevano" è il commento del presidente dell'Ordine degli psicologi di Puglia Antonio Di Gioia.
"Il maltrattante - prosegue Di Gioia - si nutre della paura delle vittime per alimentare la sua violenza e agire, incontrastato, con tutte le forme di maltrattamento. La violenza fisica è quasi sempre accompagnata da quella psicologica, sessuale ed economica ed i figli spesso sono anch'essi vittime di violenza diretta o assistita. Le conseguenze psicologiche di situazioni simili sono molto gravi e assistiamo spesso allo sviluppo di patologie. Si pone pertanto la necessità di interventi psicologici finalizzati al superamento dei traumi subiti dalle vittime. Molto spesso non si ha il coraggio di denunciare per vergogna e pudore, ma bisogna farlo subito per evitare l'agonia e la sofferenza. È necessario soprattutto denunciare il maltrattamento sin dalle prime manifestazioni".
Sul caso interviene anche la vicepresidente dell'Ordine degli Psicologi regionale, la dottoressa Vanda Vitone: "È fondamentale rivolgersi ai Centri antiviolenza, ai servizi sociali del Comune, ai consultori, alle forze dell'ordine e a tutte quelle istituzioni deputate alla tutela delle vittime così come si ritiene importante inviare i violenti presso i Centri di Ascolto per uomini maltrattanti, servizi che prendo-no in carico gli autori di comportamenti violenti nelle relazioni affettive. Sono necessari programmi riabilitativi specifici per maltrattanti".
Gli psicologi pugliesi alla luce dell'ennesimo gravissimo episodio di violenza intrafamiliare ribadiscono ancora una volta l'importanza di "azioni di prevenzione primaria come l'educazione affettiva e sessuale in ogni scuola di ogni ordine e grado finalizzata al rispetto e alla parità all'interno delle relazioni affettive".
"Lo psicologo a scuola", concludono "è utile per l'individuazione precoce di tutte le forme di disagio dei minori".
"Il maltrattante - prosegue Di Gioia - si nutre della paura delle vittime per alimentare la sua violenza e agire, incontrastato, con tutte le forme di maltrattamento. La violenza fisica è quasi sempre accompagnata da quella psicologica, sessuale ed economica ed i figli spesso sono anch'essi vittime di violenza diretta o assistita. Le conseguenze psicologiche di situazioni simili sono molto gravi e assistiamo spesso allo sviluppo di patologie. Si pone pertanto la necessità di interventi psicologici finalizzati al superamento dei traumi subiti dalle vittime. Molto spesso non si ha il coraggio di denunciare per vergogna e pudore, ma bisogna farlo subito per evitare l'agonia e la sofferenza. È necessario soprattutto denunciare il maltrattamento sin dalle prime manifestazioni".
Sul caso interviene anche la vicepresidente dell'Ordine degli Psicologi regionale, la dottoressa Vanda Vitone: "È fondamentale rivolgersi ai Centri antiviolenza, ai servizi sociali del Comune, ai consultori, alle forze dell'ordine e a tutte quelle istituzioni deputate alla tutela delle vittime così come si ritiene importante inviare i violenti presso i Centri di Ascolto per uomini maltrattanti, servizi che prendo-no in carico gli autori di comportamenti violenti nelle relazioni affettive. Sono necessari programmi riabilitativi specifici per maltrattanti".
Gli psicologi pugliesi alla luce dell'ennesimo gravissimo episodio di violenza intrafamiliare ribadiscono ancora una volta l'importanza di "azioni di prevenzione primaria come l'educazione affettiva e sessuale in ogni scuola di ogni ordine e grado finalizzata al rispetto e alla parità all'interno delle relazioni affettive".
"Lo psicologo a scuola", concludono "è utile per l'individuazione precoce di tutte le forme di disagio dei minori".