Movida selvaggia, il Comune di Bari studia zona di tutela all'Umbertino. Il comitato: «Risposte subito»
«Non vorremmo un nuovo rinvio, siamo già in ritardo di 12 anni. Grave è la responsabilità della politica»
giovedì 28 luglio 2022
12.42
Continua la battaglia dei residenti del quartiere Umbertino contro la movida selvaggia che si verifica per le loro strade. Nelle score ore c'è stata una riunione in Prefettura, e sembra che il Comune di Bari stia valutando l'ipotesi di istituire nell'area la zona di tutela, in quanto luogo di interesse storico, quantomeno per calmierare un fenomeno contro cui da anni protestano i residenti.
L'avvocato Mauro Gargano, presidente del Comitato per la salvaguardia della zona umbertina, riferisce: «La quasi totalità dei comuni italiani le ha istituite già da diversi anni. Bari nulla ha fatto, nonostante una nostra diffida del 2017 e tutta una serie di tentativi affinché il Consiglio comunale, sia nella passata consiliatura che in questa, potesse discutere sul tema. Ora finalmente sembra ci sia una "apertura" da parte dell'amministrazione comunale. Ma non vorremmo che il riferito "studio" (siamo in ritardo di ben 12 anni) si traduca in un rinvio del provvedimento alle "calende greche" (un regolamento sulla istituzione delle zone di tutela infatti dovrebbe essere di competenza del Consiglio comunale)».
Gargano punta il dito: «La situazione è "insostenibile" e ai cittadini esasperati, costretti a rivolgersi alla Magistratura per la tutela dei loro sacrosanti diritti, palesemente violati, non può rispondersi: "vedremo, faremo". Le risposte vanno date "ad horas". Ci domandiamo, se effettivamente nella situazione denunciata dai cittadini esasperati fosse ravvisabile una fattispecie di reato, il mancato intervento delle autorità amministrative, che avrebbero gli strumenti normativi per intervenire ma restano inerti, consentendo la reiterazione del reato, potrebbe configurare una loro responsabilità? Comunque è indiscutibile che vi sia una grave responsabilità "politica" nella situazione creatasi».
Gargano prosegue: «Sull'esito del vertice in Prefettura, non possiamo che esprimere delusione. Non sembra vi sia volontà di assumere provvedimenti atti ad incidere sugli effetti della mancata pianificazione territoriale, causa della mala movida (limitazione orari di apertura notturna, alla vendita all'esterno, alla somministrazione di bevande alcoliche ecc ecc), salvo una intensificazione dei "controlli". Ben venga l'annunciato "studio" alla istituzione delle zone di tutela per le aree di pregio ma bisogna intervenire subito (la normativa lo consente) con un divieto immediato (ordinanza sindacale) di nuovi insediamenti di attività di somministrazione di alimenti e bevande nell'Umbertino».
L'avvocato Mauro Gargano, presidente del Comitato per la salvaguardia della zona umbertina, riferisce: «La quasi totalità dei comuni italiani le ha istituite già da diversi anni. Bari nulla ha fatto, nonostante una nostra diffida del 2017 e tutta una serie di tentativi affinché il Consiglio comunale, sia nella passata consiliatura che in questa, potesse discutere sul tema. Ora finalmente sembra ci sia una "apertura" da parte dell'amministrazione comunale. Ma non vorremmo che il riferito "studio" (siamo in ritardo di ben 12 anni) si traduca in un rinvio del provvedimento alle "calende greche" (un regolamento sulla istituzione delle zone di tutela infatti dovrebbe essere di competenza del Consiglio comunale)».
Gargano punta il dito: «La situazione è "insostenibile" e ai cittadini esasperati, costretti a rivolgersi alla Magistratura per la tutela dei loro sacrosanti diritti, palesemente violati, non può rispondersi: "vedremo, faremo". Le risposte vanno date "ad horas". Ci domandiamo, se effettivamente nella situazione denunciata dai cittadini esasperati fosse ravvisabile una fattispecie di reato, il mancato intervento delle autorità amministrative, che avrebbero gli strumenti normativi per intervenire ma restano inerti, consentendo la reiterazione del reato, potrebbe configurare una loro responsabilità? Comunque è indiscutibile che vi sia una grave responsabilità "politica" nella situazione creatasi».
Gargano prosegue: «Sull'esito del vertice in Prefettura, non possiamo che esprimere delusione. Non sembra vi sia volontà di assumere provvedimenti atti ad incidere sugli effetti della mancata pianificazione territoriale, causa della mala movida (limitazione orari di apertura notturna, alla vendita all'esterno, alla somministrazione di bevande alcoliche ecc ecc), salvo una intensificazione dei "controlli". Ben venga l'annunciato "studio" alla istituzione delle zone di tutela per le aree di pregio ma bisogna intervenire subito (la normativa lo consente) con un divieto immediato (ordinanza sindacale) di nuovi insediamenti di attività di somministrazione di alimenti e bevande nell'Umbertino».