Museo civico di Bari, un accordo fra pubblico e privato per la valorizzazione

C'è il sì del Consiglio comunale. L'ente gestore dovrà organizzare attività culturali con finalità solidaristiche e sociali

mercoledì 15 luglio 2020 13.37
Il Museo civico di Bari pronto a vivere la gestione in collaborazione fra pubblico e privato per la valorizzazione dei propri spazi e del patrimonio librario contenuto all''interno della struttura di strada Sagges 13, alle porte di Bari vecchia. È stata approvata ieri dal Consiglio comunale la delibera relativa alla presa d'atto della valorizzazione del Museo civico secondo un accordo di partenariato speciale pubblico-privato (ex art. 151, comma 3 D. Lgs. 50/2016 e ss.mm.) approvato il mese scorso dalla giunta comunale.

La proposta di partenariato speciale pubblico-privato è stata avanzata dal Consorzio Idria, affidatario dal 1° giugno 2015 della gestione del Museo a seguito di gara ad evidenza pubblica, e valutata positivamente ad esito dell'analisi tecnica effettuata. Ora il Consiglio comunale ha dato il via libera alla procedura di valorizzazione del Museo civico di Bari e della sua biblioteca, attraverso iniziative gestionali il più possibile innovative che garantiscano al contempo un risparmio di spesa rispetto all'eventuale gestione diretta da parte dell'ente comunale secondo un percorso di collaborazione definito, che potrà anche essere modificato nel tempo in base alle esigenze rilevate.

Nel perseguire la valorizzazione e ottimizzazione della fruizione pubblica del museo e del suo fondo librario, il partner privato dovrà garantirne la gestione mediante la realizzazione di attività culturali con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che aumentino la partecipazione alla vita culturale dei cittadini di tutte le fasce d'età, ma anche di iniziative che rendano fruibile e conoscibile il valore artistico-culturale delle collezioni e del patrimonio in esso custodito.

«Quello approvato ieri è un provvedimento innovativo - dichiara l'assessore alle Culture Ines Pierucci - che tiene conto dell'attuale contesto normativo e che guarda ad esperienze analoghe avviate in altre città italiane. Alla base di questo accordo c'è l'apprezzamento per il lavoro condotto in questi anni dal Consorzio Idria, con la riorganizzazione dei percorsi espositivi e le attività collaterali, culturali e didattiche, nonché la previsione delle ulteriori funzioni e dei servizi che saranno allocati all'interno di questo prestigioso bene di proprietà comunale. Parliamo sia del Visitor Center del circuito della Bari Guest Card, che sarà allestito al piano terra con i dispositivi tecnologici per l'accoglienza dei visitatori e la fruizione degli itinerari culturali e turistici cittadini, sia dell'organizzazione della biblioteca del Museo civico nell'ambito del progetto CoLibrì, attraverso interventi di adeguamento, allestimento, gestione digitalizzata e animazione, con postazioni tecnologiche dedicate agli utenti. Così facendo vogliamo valorizzare appieno l'unico museo della città in modo che diventi un punto di riferimento tanto per i cittadini baresi quanto per i turisti e i visitatori occasionali interessati a scoprire la storia e le bellezze di Bari».

La storia del Museo civico


Il Museo civico di Bari nasce nel 1913, data in cui, per celebrare il centenario della nascita del borgo murattiano, la civica amministrazione organizzò e allestì una "Esposizione storica del XIX secolo" di cui si resero promotori alcuni importanti studiosi baresi.

L'iniziativa suscitò tanto interesse che il Comune decise di dar vita a un "Museo storico", che venne inaugurato il 26 gennaio 1919 in alcuni locali annessi al Teatro Margherita.
Il Museo, riconosciuto ente morale nel 1926, rimase per alcuni anni nello stabile del teatro, arricchendosi di nuovi materiali, come l'archivio e i dipinti della famiglia Tanzi.

Negli anni '40 anche il Museo fu segnato dalle vicende belliche e la sua sede fu requisita dalle truppe anglo-americane per essere adibita a circolo ricreativo per i militari e gran parte del materiale in essa custodito andò disperso. Solo dopo diversi anni, con il ritorno alla normalità, il Museo poté riaprire ai visitatori in alcuni locali messi a disposizione in largo Urbano II. Nel 1977 il Museo fu sistemato in strada Sagges 13, in un antico palazzo posto ai margini dell'antico nucleo alto medievale in un'area ricca di rinvenimenti archeologici, e la collezione del Museo trasferita nell'attuale sede.

A partire dal 1 giugno 2015 e fino al 30 giugno 2020 il Museo Civico di Bari è stato affidato in gestione, in esito a procedura di evidenza pubblica, al Consorzio Idria scrl, capofila dell'ATS aggiudicataria del servizio in parola, composta dal suddetto Consorzio Idria (capofila) e ArTA aps (mandante).

Le attività di gestione del Museo civico hanno determinato in questi anni un significativo sviluppo in termini sia di qualità e moltiplicazione di iniziative e produzioni culturali sia di incremento del numero dei visitatori attraverso la ridefinizione del percorso museale, accompagnata da una attenta risistemazione di spazi e collezioni; la diversificazione e l'arricchimento delle proposte culturali all'interno della struttura museale, che hanno consolidato un processo di progressivo riconoscimento da parte del pubblico e della cittadinanza del Museo civico come museo della città.