Naufragio Norman Atlantic, la Cassazione si oppone al dissequestro
Il Tribunale dà ragione alla tesi della Procura, ma il relitto ha lasciato a luglio Bari alla volta della Turchia
venerdì 29 novembre 2019
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Il relitto della Norman Atlantic non andava dissequestrato: questa la sentenza della Corte di Cassazione, che però arriva troppo tardi. A luglio scorso lo scheletro della nave incendiata ha lasciato il porto di Bari ed è stato rottamato in un cantiere in Turchia.
La Corte di Cassazione ha dato ragione alla tesi della Procura di Bari, annullando senza rinvio il provvedimento con il quale, nell'aprile scorso, il gip del Tribunale di Bari Francesco Agnino, accogliendo la richiesta dei difensori della società proprietaria della nave, aveva disposto il dissequestro del traghetto.
Il relitto annerito era stato ormeggiato per quattro anni e mezzo nelle acque del porto di Bari, sottoposto a sequestro probatorio per il naufragio del dicembre 2014, avvenuto al largo delle coste albanesi dopo un incendio scoppiato a bordo, che causò la morte di 31 persone e il ferimento di altri 64 occupanti della nave.
Sul naufragio inizierà a febbraio 2020 il processo di primo grado con 32 imputati (30 persone fisiche e due società) per i reati, contestati dalla magistratura a vario titolo, di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime oltre a numerose violazioni sulla sicurezza e al codice della navigazione.
La Corte di Cassazione ha dato ragione alla tesi della Procura di Bari, annullando senza rinvio il provvedimento con il quale, nell'aprile scorso, il gip del Tribunale di Bari Francesco Agnino, accogliendo la richiesta dei difensori della società proprietaria della nave, aveva disposto il dissequestro del traghetto.
Il relitto annerito era stato ormeggiato per quattro anni e mezzo nelle acque del porto di Bari, sottoposto a sequestro probatorio per il naufragio del dicembre 2014, avvenuto al largo delle coste albanesi dopo un incendio scoppiato a bordo, che causò la morte di 31 persone e il ferimento di altri 64 occupanti della nave.
Sul naufragio inizierà a febbraio 2020 il processo di primo grado con 32 imputati (30 persone fisiche e due società) per i reati, contestati dalla magistratura a vario titolo, di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime oltre a numerose violazioni sulla sicurezza e al codice della navigazione.