Naufragio Norman Atlantic, processo in tre aule diverse del Tribunale di Bari
Le aule sono quelle del plesso giudiziario di Bitonto, con gli spazi collegati fra loro in videoconferenza
mercoledì 14 ottobre 2020
12.27
Si svolge in tre aule collegate tra loro in videoconferenza nella ex sezione del Tribunale di Bari a Bitonto il processo sul naufragio del traghetto Norman Atlantic, che il 28 dicembre 2014 si incendiò mentre navigava nel canale d'Otranto, causando la morte di 31 persone e il ferimento di 64. Il relitto venne poi ormeggiato al porto di Bari.
Considerato l'ingente numero di imputati (32) e di avvocati (30 solo per le numerose parti civili), il presidente della seconda sezione penale, Marco Guida, ha disposto che l'udienza venga celebrata in tre aule diverse (A, B e C) collegate tra loro da un sistema di videoconferenza, al fine di rispettare le norme di distanziamento sociale previste per il contenimento del Covid-19.
Agli avvocati sono stati assegnati posti prestabiliti, dai quali non è possibile muoversi durante l'udienza. All'ingresso è stata misurata a tutti la temperatura e vige l'obbligo di indossare le mascherine.
Gli imputati sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime e di numerose violazioni del Codice della navigazione. Tra loro vi sono il comandante del traghetto Argilio Giacomazzi e 26 membri dell'equipaggio, il rappresentante della Visemar (società proprietaria della nave) Carlo Visentini e i rappresentanti legali della Anek Lines, società noleggiatrice.
Considerato l'ingente numero di imputati (32) e di avvocati (30 solo per le numerose parti civili), il presidente della seconda sezione penale, Marco Guida, ha disposto che l'udienza venga celebrata in tre aule diverse (A, B e C) collegate tra loro da un sistema di videoconferenza, al fine di rispettare le norme di distanziamento sociale previste per il contenimento del Covid-19.
Agli avvocati sono stati assegnati posti prestabiliti, dai quali non è possibile muoversi durante l'udienza. All'ingresso è stata misurata a tutti la temperatura e vige l'obbligo di indossare le mascherine.
Gli imputati sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime e di numerose violazioni del Codice della navigazione. Tra loro vi sono il comandante del traghetto Argilio Giacomazzi e 26 membri dell'equipaggio, il rappresentante della Visemar (società proprietaria della nave) Carlo Visentini e i rappresentanti legali della Anek Lines, società noleggiatrice.