No a nuove discariche ed impianti di incenerimento, presentato il piano rifiuti

La proposta presentata ieri dal presidente Emiliano, incontri nei prossimi giorni con associazioni ambientaliste e di volontariato

venerdì 15 giugno 2018
Un nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti che comprenderà l'istituzione di tavoli di confronto sul documento, che si svolgeranno presso la Casa della Partecipazione nella Fiera del Levante di Bari. È quanto è stato presentato ieri dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il commissario straordinario dell'Ager, Gianfranco Grandaliano, il direttore del dipartimento Ecologia Barbara Valenzano e la consigliera del presidente per l'attuazione del programma Titti De Simone hanno presentato oggi il documento di proposta del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

Il 26 giugno alle 15 sono state invitate le associazioni ambientaliste, di volontariato e dei consumatori. Il 28 giugno saranno incontrati gli operatori economici, le parti sociali e gli ordini professionali alle 10, alle 15 saranno senti gli enti pubblici e locali. I tavoli saranno coordinati dai tecnici del dipartimento mobilità qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio e produrranno un report a cura dell'Ufficio partecipazione.

Il piano inquadra la gestione dei rifiuti urbani e del loro trattamenti e quella dei fanghi di depurazione, con l'obiettivo della chiusura del ciclo. Prevede l'aggiornamento dei criteri localizzativi degli impianti di gestione dei rifiuti, comprende l'aggiornamento dei criteri localizzativi degli impianti di gestione dei rifiuti. Gli obiettivi sono la riduzione del 5% della produzione di Rifiuti Urbani per unità di PIL al 2020 rispetto al 2010, la riduzione del 10% della produzione pro capite di rifiuti urbani al 2025 rispetto al 2015, riduzione del 30% della produzione di rifiuti alimentari rispetto al 2015 nel 2025.

Le azioni saranno: incentivi ai comuni per la tariffazione puntuale, agevolazioni di carattere fiscale e tariffaria per gli operatori economici, accordi di programma con associazioni di categoria e con la Grande Distribuzione Organizzata, incentivi alla produzione di beni e servizi con marchio Ecolabel e alle imprese dotate di registrazione Emas e certificazioni ISO 14001, estensione ai marchi di prodotto pugliesi esistenti dell'impronta ambientale. Entro il 2020 si raggiungerà la percentuale minima del 65% di raccolta differenziata, con l'organizzazione dei sistemi di raccolta in maniera tale da consentire la distinzione tra le utenze domestiche e quelle non domestiche. Saranno organizzati i sistemi di raccolta per minimizzare la presenza di frazioni estranee nella raccolta differenziata. I comuni saranno incentivati per la realizzazione dei centri comunali di raccolta (CCR), la perimetrazione delle aree omogenee per i sistemi di raccolta, spazzamento e trasporto.

Tra gli obiettivi, l'incremento del riuso, riciclaggio e recupero di materia, con la realizzazione di impianti pubblici per il trattamento e per il recupero ai fini della chiusura del ciclo di gestione, degli imballaggi e l'introduzione dell'obbligo di avvio a recupero dei materiali riciclabili come metalli e plastiche da rifiuti urbani indifferenziati. Saranno incrementati del 50% in termini di peso entro il 2020 i rifiuti urbani differenziati preparati per il riutilizzo e il riciclaggio rispetto al 2020, il riciclaggio del 90% della FORSU al netto degli scarti, il raggiungimento entro il 2025 del 70% dei rifiuti ingombranti e dei rifiuti da spazzamento stradali preparati per il riuso ed il riciclaggio; raggiungimento entro il 2025 del 70% in peso dei rifiuti da imballaggio preparati per il riciclaggio e del 5 % dei rifiuti di imballaggio destinati al riuso; raggiungimento entro il 2025 delle seguenti percentuali in peso per la preparazione al riuso ed al riciclaggio dei seguenti specifici materiali contenuti nei rifiuti di imballaggio: 60% plastica, 65% legno, 80% metalli, 80% alluminio, 80% vetro, 90% carta e cartone; raggiungimento entro il 2025 della percentuale del 60% rispetto al totale dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani prodotti, dei rifiuti preparati per il riuso e il riciclaggio, ivi inclusa una percentuale minima del 3% del totale preparato per il riuso;

Gli obiettivi per lo smaltimento in discarica sono: il mantenimento dell'autosufficienza a livello regionale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani Entro il 2025 raggiungimento del limite massimo del 10% di rifiuti urbani e del trattamento dei rifiuti urbani destinati allo smaltimento in discarica rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti. Le azioni saranno: mantenimento dell'autosufficienza a livello regionale senza ricorrere alla realizzazione di nuovi siti di smaltimento in discarica, Adeguamento degli impianti di TMB, Adeguamento degli impianti di produzione di CSS Introduzione previsione normativa inerente l'inquadramento dell'utilizzo della frazione organica stabilizzata in operazioni di recupero R10, Definizione di tariffe regolate e prestabilite per il ricorso allo smaltimento in discarica autorizzati per il conferimento di rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, aggiornamento dei titoli autorizzativi e introduzione di divieti di conferimento in discarica per specifici CER di rifiuti recuperabili. La gestione dei fanghi da depurazione e il piano di bonifica dei siti inquinati completano la proposta di Piano.

Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano «La bozza del Piano dei rifiuti della Puglia che abbiamo presentato oggi è rivoluzionaria rispetto al passato perché centralizza tutta la strategia sugli impianti pubblici. Ovviamente sapevamo della forte opposizione da parte di alcuni grandi imprenditori su questo piano, forse speravano che non avessimo la forza e il coraggio di presentarlo. Ovviamente se c'è una cosa che certamente non ci manca è il coraggio e lo abbiamo dimostrato. Voglio però dire che questo piano non ha intenzione di distruggere le aziende private che si occupano dei rifiuti in Puglia: vogliamo solo precisare che la strategia la fa la Regione Puglia con i Comuni e che poi i privati debbono obbedire agli interessi generali della popolazione. E quindi i privati sono benvenuti ma l'epoca in cui erano loro a costruire la strategia di gestione dei rifiuti è finita. Ed è finita credo anche in modo utile per loro perché in questa maniera il mercato sarà più equilibrato, con maggiore concorrenza della filiera del riciclo industriale. Qui servono adesso imprese che dopo la raccolta differenziata, utilizzino i materiali differenziati e ne facciano oggetto di produzione industriale: l'organico per il compost, i reflui da parte dell'acquedotto dovranno essere riutilizzati in agricoltura e tutti gli altri materiali che devono essere differenziati devono essere poi venduti, valorizzandoli ad aziende private che li devono utilizzare in processi industriali».