Noicattaro, il comandante della polizia locale Lucatorto lascia il ruolo con polemica
«Ho risanato una situazione allo sbando. Avrei preferito conoscere dal sindaco la sua decisione»
martedì 1 dicembre 2020
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Dopo appena nove mesi dall'incarico, Andrea Lucatorto lascia il comando della polizia locale di Noicattaro, ricevuto a metà marzo dal sindaco Raimondo Innamorato. Lo ha annunciato lo stesso Lucatorto, con un lungo e a tratti polemico post sui social.
«Ho preso servizio in data 16 marzo, dopo solo 8 giorni dal primo Dpcm che decretava lo stato di pandemia da Covid-19 e lo stato di lockdown, in uno squallido ufficio che nulla aveva di "caserma" - ha scritto Lucatorto. Varcata la soglia degli uffici di via Principe Umberto, mi rendevo subito conto che quello che sarebbe dovuto essere un "corpo" era stato ridotto in una manciata di uomini non più organizzati e lasciati per diverso tempo senza una guida e pertanto allo sbando, abituati a lavorare non per obiettivi ma per disposizioni "all'occorrenza". Io e quelli che da quel momento sono diventati i miei uomini sin dal primo istante abbiamo trovato da subito una linea di dialogo e condivisione che ci ha portato in pochissimi giorni ad essere in piena sintonia. Loro mi hanno sin da subito dato il massimo garantendomi anche doppi e tripli turni per affrontare lo stato di emergenza. Quello che era sino ad allora un gruppo di agenti "abbandonati", si era trasformato in un solido "corpo di polizia locale". Abbiamo affrontato assieme tantissime sfide, programmando i nostri obiettivi e pianificando con dovizia ogni nostro intervento. I miei uomini e le mie donne della polizia locale di Noicàttaro finalmente erano parte integrante delle decisioni di chi era designato alla loro guida».
Lucatorto, poi, tira le orecchie al primo cittadino: «Sono dipendente del Comune di Bari e che accettare l'incarico da comandante mi sono dovuto mettere in aspettativa - ha proseguito l'ormai ex comandante. Il mio contratto con il Comune di Noicàttaro è un contratto fiduciario a tempo determinato. Durante questo mio incarico, ho vinto un concorso per passare dal Comune di Bari alla Agenzia delle dogane ma per perfezionare il passaggio ho dovuto dare le dimissioni da comandante comunicando però alla amministrazione comunale di Noicàttaro che, concluso l'iter di passaggio da un ente all'altro, sarei rimasto disponibile a riprendere il mio posto da comandante. Purtroppo per me e per i miei uomini, il sindaco ha preferito affidare l'incarico ad altro comandante a cui faccio i miei auguri per l'incarico ricevuto. Non entro nel merito della scelta legittima fatta dal sindaco né tantomeno la contesto, l'unica cosa scomoda, moralmente parlando, è che ho appreso la scelta di "andare oltre Lucatorto" per il tramite di persone che avevano letto il decreto pubblicato, piuttosto di aver notizie dal primo cittadino, persona e figura istituzionale a cui ho dato sempre la mia più ampia disponibilità fino ad oggi che è il mio ultimo giorno di lavoro nel comune di Noicàttaro e da cui avrei voluto ricevere una diversa considerazione. Tengo a precisare e affermare, al contrario di quanto qualcuno racconta in giro, di non aver avuto alcun tipo di screzio o scontro con il primo cittadino e che giammai sono entrato nel merito di scelte politiche sempre rispettando il ruolo di comandante che ricopro».
«Ho preso servizio in data 16 marzo, dopo solo 8 giorni dal primo Dpcm che decretava lo stato di pandemia da Covid-19 e lo stato di lockdown, in uno squallido ufficio che nulla aveva di "caserma" - ha scritto Lucatorto. Varcata la soglia degli uffici di via Principe Umberto, mi rendevo subito conto che quello che sarebbe dovuto essere un "corpo" era stato ridotto in una manciata di uomini non più organizzati e lasciati per diverso tempo senza una guida e pertanto allo sbando, abituati a lavorare non per obiettivi ma per disposizioni "all'occorrenza". Io e quelli che da quel momento sono diventati i miei uomini sin dal primo istante abbiamo trovato da subito una linea di dialogo e condivisione che ci ha portato in pochissimi giorni ad essere in piena sintonia. Loro mi hanno sin da subito dato il massimo garantendomi anche doppi e tripli turni per affrontare lo stato di emergenza. Quello che era sino ad allora un gruppo di agenti "abbandonati", si era trasformato in un solido "corpo di polizia locale". Abbiamo affrontato assieme tantissime sfide, programmando i nostri obiettivi e pianificando con dovizia ogni nostro intervento. I miei uomini e le mie donne della polizia locale di Noicàttaro finalmente erano parte integrante delle decisioni di chi era designato alla loro guida».
Lucatorto, poi, tira le orecchie al primo cittadino: «Sono dipendente del Comune di Bari e che accettare l'incarico da comandante mi sono dovuto mettere in aspettativa - ha proseguito l'ormai ex comandante. Il mio contratto con il Comune di Noicàttaro è un contratto fiduciario a tempo determinato. Durante questo mio incarico, ho vinto un concorso per passare dal Comune di Bari alla Agenzia delle dogane ma per perfezionare il passaggio ho dovuto dare le dimissioni da comandante comunicando però alla amministrazione comunale di Noicàttaro che, concluso l'iter di passaggio da un ente all'altro, sarei rimasto disponibile a riprendere il mio posto da comandante. Purtroppo per me e per i miei uomini, il sindaco ha preferito affidare l'incarico ad altro comandante a cui faccio i miei auguri per l'incarico ricevuto. Non entro nel merito della scelta legittima fatta dal sindaco né tantomeno la contesto, l'unica cosa scomoda, moralmente parlando, è che ho appreso la scelta di "andare oltre Lucatorto" per il tramite di persone che avevano letto il decreto pubblicato, piuttosto di aver notizie dal primo cittadino, persona e figura istituzionale a cui ho dato sempre la mia più ampia disponibilità fino ad oggi che è il mio ultimo giorno di lavoro nel comune di Noicàttaro e da cui avrei voluto ricevere una diversa considerazione. Tengo a precisare e affermare, al contrario di quanto qualcuno racconta in giro, di non aver avuto alcun tipo di screzio o scontro con il primo cittadino e che giammai sono entrato nel merito di scelte politiche sempre rispettando il ruolo di comandante che ricopro».