Nomina Arpal Puglia, Cassano resta al suo posto
Consiglio spaccato a metà salva la poltrola per l'ex di Forza Italia
mercoledì 5 giugno 2019
18.16
Con 22 voti favorevoli e 22 contrari (in caso di voti equivalenti la mozione si considera respinta) il Consiglio regionale non ha approvato la mozione con la quale si invitava il presidente della Giunta regionale a revocare la nomina del Commissario straordinario dell'ARPAL (Agenzia regionale per le politiche del lavoro) Massimo Cassano e ad avviare le procedure necessarie per la selezione e nomina del direttore generale, come previsto dall'articolo 9 della legge regionale n. 29 del 2018 di istituzione dell'ARPAL.
Il presidente Emiliano ha spiegato che si è proceduto con la nomina del Commissario, trattandosi di una Agenzie alle prese con la fase costitutiva e che, appena si sarà conclusa questa fase e resa operativa la stessa Agenzia, si procederà il più rapidamente possibile con il bando per individuare il direttore generale.
Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri regionali del movimento 5stelle. "L'arrampicata sugli specchi del Presidente Emiliano per giustificare la nomina di Massimo Cassano a commissario straordinario dell'Arpal - spiegano - non ha convinto neanche quello che resta della sua maggioranza. La mozione in cui si chiedeva il rispetto della legge approvata dal Consiglio la scorsa estate, con la revoca della nomina del commissario straordinario, è stata respinta con lo stesso numero di voti favorevoli e contrari, segno che basta il semplice voto segreto per spaccare il centrosinistra. Come si può governare in questo modo una Regione? Non ci stancheremo mai di dire che la legge istitutiva dell'Agenzia prevede la figura del Direttore Generale e non quella del Commissario straordinario. Purtroppo però ormai siamo abituati al modus operandi di Emiliano: nominare come commissari uomini di sua fiducia che alla fine niente hanno di straordinario".
Su Cassano è intervenuto anche il gruppo di Direzione Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini).
"Emiliano - spiegano - autorizza tutti i pugliesi a non rispettare le leggi, ma a rifarsi a più generici principi generali.
E che la sua sia stata una 'cassanata' lo hanno capito anche alcuni suoi consiglieri di maggioranza che hanno votato la nostra Mozione su Massimo Cassano che non è passata per un solo voto. Quel 22 a 22 apparso sul tabellone 'salva' Cassano come commissario Arpal, ma boccia le scelte politiche di Emiliano che oggi si è arrampicato sugli specchi per giustificare una nomina che ancor di più, nel corso del dibattito in Aula, è apparsa di stampo elettorale: l'Arpal è stata la 'poltrona' dove far approdare Cassano, per convincerlo a passare con il centrosinistra alla vigilia delle Europee e delle Amministrative. In cambio Cassano ha formato e presentato liste in alcuni dei Comuni dove si votava a favore dei candidati sindaci di centrosinistra. Emiliano, che si è presentato in aula solo oggi, ha non solo consentito che avvenisse tutto questo, ma oggi non ha saputo neppure indicare in virtù di quale articolo di legge ha potuto nominare Cassano commissario. Nella legge istitutiva dell'Arpal non c'e'".
Il presidente Emiliano ha spiegato che si è proceduto con la nomina del Commissario, trattandosi di una Agenzie alle prese con la fase costitutiva e che, appena si sarà conclusa questa fase e resa operativa la stessa Agenzia, si procederà il più rapidamente possibile con il bando per individuare il direttore generale.
Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri regionali del movimento 5stelle. "L'arrampicata sugli specchi del Presidente Emiliano per giustificare la nomina di Massimo Cassano a commissario straordinario dell'Arpal - spiegano - non ha convinto neanche quello che resta della sua maggioranza. La mozione in cui si chiedeva il rispetto della legge approvata dal Consiglio la scorsa estate, con la revoca della nomina del commissario straordinario, è stata respinta con lo stesso numero di voti favorevoli e contrari, segno che basta il semplice voto segreto per spaccare il centrosinistra. Come si può governare in questo modo una Regione? Non ci stancheremo mai di dire che la legge istitutiva dell'Agenzia prevede la figura del Direttore Generale e non quella del Commissario straordinario. Purtroppo però ormai siamo abituati al modus operandi di Emiliano: nominare come commissari uomini di sua fiducia che alla fine niente hanno di straordinario".
Su Cassano è intervenuto anche il gruppo di Direzione Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini).
"Emiliano - spiegano - autorizza tutti i pugliesi a non rispettare le leggi, ma a rifarsi a più generici principi generali.
E che la sua sia stata una 'cassanata' lo hanno capito anche alcuni suoi consiglieri di maggioranza che hanno votato la nostra Mozione su Massimo Cassano che non è passata per un solo voto. Quel 22 a 22 apparso sul tabellone 'salva' Cassano come commissario Arpal, ma boccia le scelte politiche di Emiliano che oggi si è arrampicato sugli specchi per giustificare una nomina che ancor di più, nel corso del dibattito in Aula, è apparsa di stampo elettorale: l'Arpal è stata la 'poltrona' dove far approdare Cassano, per convincerlo a passare con il centrosinistra alla vigilia delle Europee e delle Amministrative. In cambio Cassano ha formato e presentato liste in alcuni dei Comuni dove si votava a favore dei candidati sindaci di centrosinistra. Emiliano, che si è presentato in aula solo oggi, ha non solo consentito che avvenisse tutto questo, ma oggi non ha saputo neppure indicare in virtù di quale articolo di legge ha potuto nominare Cassano commissario. Nella legge istitutiva dell'Arpal non c'e'".