Nuova aggressione al carcere di Bari, detenuto colpisce poliziotto
L'agente è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso con una prima prognosi di dieci giorni
venerdì 19 gennaio 2024
16.29
Nuova aggressione nel carcere di Bari. Vittima un poliziotto colpito da un detenuto diverse volte al volto e al corpo. L'agente è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso con una prima prognosi di dieci giorni salvo complicazioni. L'aggressione avvenuta nei giorni scorsi e denunciata dal sindacato Sappe.
L'aggressore, un 40enne della provincia di Bari, è in prigione per reati contro il patrimonio, e stando a quanto comunicato dal sindacato Sappe «ha girato parecchi penitenziari della Puglia e della Basilicata creando disordini, aggredendo detenuti e poliziotti».
«Avremmo voluto mostrare i danni che il detenuto ha causato al poliziotto - sottolineano dal sindacato - per far capire in che razza di manicomio e con quale tensione e stress sono costretti a lavorare gli agenti di Bari, ma la riservatezza e la dignità del lavoratore non lo ha permesso».
«In queste settimane abbiamo denunciato pubblicamente le condizioni di vita in cui sono costretti decine e decine di detenuti - proseguono - giunti al carcere di Bari da tutta la nazione con patologie gravi (allettati, sedia a rotelle, grandi obesi) per essere curati al locale centro clinico, ma buttati nelle normali sezioni detentive fatiscenti e con barriera architettoniche, anziché in ambienti igienico sanitari decenti, poiché la struttura è strapiena. Abbiamo chiesto al Presidente della Regione, all'Assessore regionale alla salute, ai responsabili dell'ASL di Bari, al Sindaco di Bari, alle autorità preposte di verificare tale situazione, ma nulla».
L'aggressore, un 40enne della provincia di Bari, è in prigione per reati contro il patrimonio, e stando a quanto comunicato dal sindacato Sappe «ha girato parecchi penitenziari della Puglia e della Basilicata creando disordini, aggredendo detenuti e poliziotti».
«Avremmo voluto mostrare i danni che il detenuto ha causato al poliziotto - sottolineano dal sindacato - per far capire in che razza di manicomio e con quale tensione e stress sono costretti a lavorare gli agenti di Bari, ma la riservatezza e la dignità del lavoratore non lo ha permesso».
«In queste settimane abbiamo denunciato pubblicamente le condizioni di vita in cui sono costretti decine e decine di detenuti - proseguono - giunti al carcere di Bari da tutta la nazione con patologie gravi (allettati, sedia a rotelle, grandi obesi) per essere curati al locale centro clinico, ma buttati nelle normali sezioni detentive fatiscenti e con barriera architettoniche, anziché in ambienti igienico sanitari decenti, poiché la struttura è strapiena. Abbiamo chiesto al Presidente della Regione, all'Assessore regionale alla salute, ai responsabili dell'ASL di Bari, al Sindaco di Bari, alle autorità preposte di verificare tale situazione, ma nulla».