Nuova sede della Regione Puglia, M5S: «Struttura ancora per metà cantiere»
I pentastellati attaccano ritenendo che non ci sia ancora l'agibilità
sabato 2 febbraio 2019
Continua la diatriba relativa alla nuova sede del Consiglio della Regione Puglia in via Gentile, dopo che il 31 gennaio è stata comunicata la fine del trasloco e l'operatività della struttura. In merito gli otto consiglieri regionale del M5S hanno scritto una nota che riceviamo e pubblichiamo.
«Leggiamo non senza stupore le parole di Emiliano che continua a parlare della nuova sede del Consiglio regionale come di un caso di eccezionale efficienza nella conduzione di un appalto. Parole che suonano davvero come una beffa nei confronti di tutti i pugliesi che hanno pagato con i loro soldi questa struttura. Ma ci chiediamo? Cos'altro deve accadere perché si possano mettere in dubbio alcune procedure anche al fine di poterle migliorare in futuro: una sede progettata 17 anni fa i cui lavori si dovevano concludere 7 anni fa, che è costata quasi il doppio rispetto al costo iniziale, finita al centro di scandali come quello delle plafoniere d'oro che ancora oggi sono al vaglio degli inquirenti come tante altre spese quantomeno 'sospette'. E la pioggia all'interno dell'edificio di qualche giorno fa è stata solo, è il caso di dirlo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Di fatto, il Consiglio regionale intero ha preso servizio in una struttura che è ancora per metà un cantiere. E, purtroppo, questi disservizi e continui ritardi continuano a causare gravi problemi anche oggi che, anche per non pagare l'enorme costo di affitto della vecchia sede, si è stati costretti a traslocare in fretta e furia non senza problemi: ci chiediamo, ad esempio, come sia possibile che ieri si siano tenute delle Commissioni in una sede pare non essere stata ancora dichiarata agibile, tanto che, stando alle parole pronunciate ieri da alcuni consiglieri in VII Commissione, sembrerebbe che siano state rigettate le domande di ingresso ad assistere alle commissioni in quanto la struttura è agibile solo per dipendenti e addetti ai lavori, la cui sicurezza evidentemente vale meno di tutti gli altri cittadini pugliesi. E' possibile che si sia permesso che i lavori della casa che dovrebbe rappresentare la legalità dei pugliesi iniziassero in deroga alle stesse leggi che i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero far rispettare? Ci piacerebbe che Emiliano ci rassicurasse su questo punto, anziché venire in Commissione a degnarci della sua presenza unicamente per deridere le denunce fatte. Ma non è solo la sicurezza dei dipendenti ad essere messa a rischio, ci chiediamo ad esempio quando l'assessore Giannini intenda mantenere le sue promesse attivando delle navette da e per Bari Centrale e quando le esigenze dei dipendenti del Consiglio e dei Gruppi verranno prese in considerazione, attivando semplicemente un dialogo con le compagnie di trasporto regionale. Anche la stazione Torre Quetta alle spalle del nuovo Consiglio, pomposamente inaugurata, è difficilmente raggiungibile essendo la strada che la collega alla nuova sede ancora cantiere, mentre tutto lo spazio attorno alle due nuove strutture è totalmente al buio la sera. Problemi che, anche in questo caso, non ci sarebbero stati se i lavori fossero stati eseguiti secondo i tempi stabiliti e non in fretta e furia. Sappiamo bene che Emiliano non mente quando sostiene che tutto vada e sia andato per il verso giusto, d'altronde per comprenderne il metro di giudizio basterebbe analizzare tutto il suo percorso da governatore che è stato caratterizzato da una parola: mediocrità. Tuttavia almeno in questo caso per rispetto di tutti i pugliesi farebbe bene a risparmiarci i suoi slogan che, mai come oggi, impattano con la cruda realtà».
«Leggiamo non senza stupore le parole di Emiliano che continua a parlare della nuova sede del Consiglio regionale come di un caso di eccezionale efficienza nella conduzione di un appalto. Parole che suonano davvero come una beffa nei confronti di tutti i pugliesi che hanno pagato con i loro soldi questa struttura. Ma ci chiediamo? Cos'altro deve accadere perché si possano mettere in dubbio alcune procedure anche al fine di poterle migliorare in futuro: una sede progettata 17 anni fa i cui lavori si dovevano concludere 7 anni fa, che è costata quasi il doppio rispetto al costo iniziale, finita al centro di scandali come quello delle plafoniere d'oro che ancora oggi sono al vaglio degli inquirenti come tante altre spese quantomeno 'sospette'. E la pioggia all'interno dell'edificio di qualche giorno fa è stata solo, è il caso di dirlo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Di fatto, il Consiglio regionale intero ha preso servizio in una struttura che è ancora per metà un cantiere. E, purtroppo, questi disservizi e continui ritardi continuano a causare gravi problemi anche oggi che, anche per non pagare l'enorme costo di affitto della vecchia sede, si è stati costretti a traslocare in fretta e furia non senza problemi: ci chiediamo, ad esempio, come sia possibile che ieri si siano tenute delle Commissioni in una sede pare non essere stata ancora dichiarata agibile, tanto che, stando alle parole pronunciate ieri da alcuni consiglieri in VII Commissione, sembrerebbe che siano state rigettate le domande di ingresso ad assistere alle commissioni in quanto la struttura è agibile solo per dipendenti e addetti ai lavori, la cui sicurezza evidentemente vale meno di tutti gli altri cittadini pugliesi. E' possibile che si sia permesso che i lavori della casa che dovrebbe rappresentare la legalità dei pugliesi iniziassero in deroga alle stesse leggi che i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero far rispettare? Ci piacerebbe che Emiliano ci rassicurasse su questo punto, anziché venire in Commissione a degnarci della sua presenza unicamente per deridere le denunce fatte. Ma non è solo la sicurezza dei dipendenti ad essere messa a rischio, ci chiediamo ad esempio quando l'assessore Giannini intenda mantenere le sue promesse attivando delle navette da e per Bari Centrale e quando le esigenze dei dipendenti del Consiglio e dei Gruppi verranno prese in considerazione, attivando semplicemente un dialogo con le compagnie di trasporto regionale. Anche la stazione Torre Quetta alle spalle del nuovo Consiglio, pomposamente inaugurata, è difficilmente raggiungibile essendo la strada che la collega alla nuova sede ancora cantiere, mentre tutto lo spazio attorno alle due nuove strutture è totalmente al buio la sera. Problemi che, anche in questo caso, non ci sarebbero stati se i lavori fossero stati eseguiti secondo i tempi stabiliti e non in fretta e furia. Sappiamo bene che Emiliano non mente quando sostiene che tutto vada e sia andato per il verso giusto, d'altronde per comprenderne il metro di giudizio basterebbe analizzare tutto il suo percorso da governatore che è stato caratterizzato da una parola: mediocrità. Tuttavia almeno in questo caso per rispetto di tutti i pugliesi farebbe bene a risparmiarci i suoi slogan che, mai come oggi, impattano con la cruda realtà».