Ok all'inceneritore dal Consiglio di Stato, il Comitato: «Brutto scivolone»
Da capire cosa sarà possibile fare ora per impedire la realizzazione dell'impianto ritenuto inquinante
giovedì 21 luglio 2022
10.42
In seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha accettato il ricorso dell'azienda Newo permettendo di fatto la costruzione dell'impianto di ossidocomustione a Bari, riceviamo una nota del Comitato No Inceneritore, firmata dalla presidente dello stesso Corsina De Palo che di seguito integralmente pubblichiamo.
«Lascia attoniti la sentenza del Consiglio di Stato, con la quale viene completamente ribaltata la sentenza del TAR di Bari a favore del Comitato No Inceneritore. È un brutto scivolone, tra I punti più vistosi, quello della quarta sezione dei giudici di Palazzo Spada che hanno rinnegato, senza dichiararlo in sentenza, i loro pronunciamenti del 2018 sulla base dei quali il TAR Bari si era pronunciato. Infatti, la singolarità della sentenza sta nel fatto che nulla viene detto dai giudici, restando silenti sul punto, in riferimento al fatto che compete allo Stato e non alla Regione autorizzare il materiale sottoposto ad incenerimento non catalogato a livello Europeo. Ritenendo necessario prendere posizione sull'accaduto, il Comitato No Inceneritore insieme al Circolo di Lega Ambiente Miran Hrovatin di Palo del Colle, cofirmatario del ricorso, a fronte di una deludente attività istituzionale hanno sollecitato, in primis il sindaco di Bari, nonché tutti i sindaci del territorio interessati, a costituire un gruppo di studio per contrapporre con energia altre azioni giudiziarie alla sentenza ieri depositata. Il Comitato No Inceneritore presieduto dalla professoressa Corsina Depalo e rappresentato in giudizio dall'avvocato Luigi Campanale, proporrà ai propri iscritti e simpatizzanti i percorsi giuridici da intraprendere, nella ferma convinzione di superare il difficile periodo che si sta attraversando, ricorrendo alla magistratura che si compone di una molteplicità di soggetti, che sarà capace di riconsiderare quanto statuito dalla IV Sez, del Consiglio di Stato. Per i predetti motivi il Comitato ha convocato a breve una apposita assemblea per decidere sui percorsi da mettere in atto convinto della risposta forte che ancora una volta i cittadini consapevoli della necessità di tutelare fino in fondo il proprio territorio, sapranno dare».
«Lascia attoniti la sentenza del Consiglio di Stato, con la quale viene completamente ribaltata la sentenza del TAR di Bari a favore del Comitato No Inceneritore. È un brutto scivolone, tra I punti più vistosi, quello della quarta sezione dei giudici di Palazzo Spada che hanno rinnegato, senza dichiararlo in sentenza, i loro pronunciamenti del 2018 sulla base dei quali il TAR Bari si era pronunciato. Infatti, la singolarità della sentenza sta nel fatto che nulla viene detto dai giudici, restando silenti sul punto, in riferimento al fatto che compete allo Stato e non alla Regione autorizzare il materiale sottoposto ad incenerimento non catalogato a livello Europeo. Ritenendo necessario prendere posizione sull'accaduto, il Comitato No Inceneritore insieme al Circolo di Lega Ambiente Miran Hrovatin di Palo del Colle, cofirmatario del ricorso, a fronte di una deludente attività istituzionale hanno sollecitato, in primis il sindaco di Bari, nonché tutti i sindaci del territorio interessati, a costituire un gruppo di studio per contrapporre con energia altre azioni giudiziarie alla sentenza ieri depositata. Il Comitato No Inceneritore presieduto dalla professoressa Corsina Depalo e rappresentato in giudizio dall'avvocato Luigi Campanale, proporrà ai propri iscritti e simpatizzanti i percorsi giuridici da intraprendere, nella ferma convinzione di superare il difficile periodo che si sta attraversando, ricorrendo alla magistratura che si compone di una molteplicità di soggetti, che sarà capace di riconsiderare quanto statuito dalla IV Sez, del Consiglio di Stato. Per i predetti motivi il Comitato ha convocato a breve una apposita assemblea per decidere sui percorsi da mettere in atto convinto della risposta forte che ancora una volta i cittadini consapevoli della necessità di tutelare fino in fondo il proprio territorio, sapranno dare».