Oltre 3 mila sardine in piazza a Bari per un'Italia antifascista e inclusiva
«Non siamo un movimento politico, ma vogliamo ridare dignità alla politica». Chiuso corso Vittorio Emanuele a causa del notevole afflusso di persone
sabato 7 dicembre 2019
20.14
Oltre tremila sardine in piazza Libertà a Bari in nome di un'Italia inclusiva e antifascista, come sottolinea la nostra Costituzione. Quattro ragazzi (Chiara Vitale, Francesca Blasi, Camilla Checchia e Davide Bonadies) gli organizzatori dell'evento in città, che si tiene in contemporanea con la piazza di Foggia, e segue il primo evento pugliese svoltosi a Taranto.
In piazza giovani e vecchi, famiglie e bambini di tutti i colori e di tutti i tipi, venute qui per rivendicare un'idea di società giusta e che pensi ai diritti di tutti. «Sono qui - sottolinea una manifestante - perché ritengo sia giusto dare voce ad una parte della società che oggi non ce l'ha, in quanto è necessario ascoltare le diversità per un'idea di società inclusiva. Fondamentale rifondare il lessico politico in modo tale che diventi anch'esso inclusivo e non aggressivo».
Sul palco diversi gli argomenti affrontati, dal lavoro all'emigrazione, dall'integrazione all'inclusione e tanto altro. Allestita anche una rete dove tutte le "sardine" presenti in piazza hanno potuto lasciare frasi o parole richiamanti i temi posti al centro della discussione. Senza alcuna bandiera politica.
«Siamo in piazza - dichiara Chiara Vitale, una delle quattro anime del movimento barese - per dare una voce alla cittadinanza ormai succube di una politica che non ascolta più i diritti e le necessità di chi compone la società. Siamo qui per rivendicare una Costituzione basata sull'antifascismo, e per contrastare tutte le forme di violenza. Vogliamo far sentire la voce di una popolazione che ha la necessità di ritornare ai punti cardine della politica, ridandole dignità, a ridarle un senso che possa sviluppare reali soluzioni alle criticità e ai bisogni di tutti i cittadini».
«Il movimento - prosegue - non è nato per fare politica, anche perché è un movimento trasversale, all'interno ha diverse anime. Non siamo qui per andare a creare tavoli di discussione pratici, ma riteniamo che tali tavoli devono essere creati. C'è necessità che i soggetti politici si prendano la responsabilità e capiscano quali siano le necessità effettive del paese. Facile parlare di immigrazione, ma in realtà il fattore più allarmante non è chi entra ma chi va via da questo paese, in particolar modo nel meridione».
«Speriamo che la manifestazione di oggi non si concluda qui - sottolinea - ma che continui a portare un senso di collettività e partecipazione da parte di tutti i cittadini».
La folla ha costretto la polizia locale a chiudere al transito delle auto corso Vittorio Emanuele nel tratto tra via Cairoli e via Andrea da Bari a causa del notevole afflusso, forse superiore alle aspettative degli stessi organizzatori che puntavano alle 4 mila presenze.
In piazza giovani e vecchi, famiglie e bambini di tutti i colori e di tutti i tipi, venute qui per rivendicare un'idea di società giusta e che pensi ai diritti di tutti. «Sono qui - sottolinea una manifestante - perché ritengo sia giusto dare voce ad una parte della società che oggi non ce l'ha, in quanto è necessario ascoltare le diversità per un'idea di società inclusiva. Fondamentale rifondare il lessico politico in modo tale che diventi anch'esso inclusivo e non aggressivo».
Sul palco diversi gli argomenti affrontati, dal lavoro all'emigrazione, dall'integrazione all'inclusione e tanto altro. Allestita anche una rete dove tutte le "sardine" presenti in piazza hanno potuto lasciare frasi o parole richiamanti i temi posti al centro della discussione. Senza alcuna bandiera politica.
«Siamo in piazza - dichiara Chiara Vitale, una delle quattro anime del movimento barese - per dare una voce alla cittadinanza ormai succube di una politica che non ascolta più i diritti e le necessità di chi compone la società. Siamo qui per rivendicare una Costituzione basata sull'antifascismo, e per contrastare tutte le forme di violenza. Vogliamo far sentire la voce di una popolazione che ha la necessità di ritornare ai punti cardine della politica, ridandole dignità, a ridarle un senso che possa sviluppare reali soluzioni alle criticità e ai bisogni di tutti i cittadini».
«Il movimento - prosegue - non è nato per fare politica, anche perché è un movimento trasversale, all'interno ha diverse anime. Non siamo qui per andare a creare tavoli di discussione pratici, ma riteniamo che tali tavoli devono essere creati. C'è necessità che i soggetti politici si prendano la responsabilità e capiscano quali siano le necessità effettive del paese. Facile parlare di immigrazione, ma in realtà il fattore più allarmante non è chi entra ma chi va via da questo paese, in particolar modo nel meridione».
«Speriamo che la manifestazione di oggi non si concluda qui - sottolinea - ma che continui a portare un senso di collettività e partecipazione da parte di tutti i cittadini».
La folla ha costretto la polizia locale a chiudere al transito delle auto corso Vittorio Emanuele nel tratto tra via Cairoli e via Andrea da Bari a causa del notevole afflusso, forse superiore alle aspettative degli stessi organizzatori che puntavano alle 4 mila presenze.