Omicidio Corallo, arrestati a Bari il mandante e il killer
I due pregiudicati, appartenenti entrambi al clan Strisciuglio, si trovano già in carcere per altri reati
venerdì 22 dicembre 2017
7.42
Ieri pomeriggio, personale del Comando Provinciale di Bari ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti pregiudicati baresi -
in atto detenuti per associazione di tipo mafioso ed altro, poiché elementi di assoluto rilievo in seno al temibile clan cittadino degli Strisciuglio - in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso, di omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché esplosione di colpi d'arma da fuoco in luogo pubblico, con l'aggravante del metodo mafioso.
Il provvedimento restrittivo è stato adottato in base agli ulteriori esiti di un'indagine avviata nel gennaio 2016 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari che ha consentito di fare piena luce su un violento conflitto sorto, per il controllo dei traffici illeciti, nel sensibile quartiere periferico barese di Catino - Enziteto, tra i referenti di zona della predetta consorteria e quelli invece legati alle rivali compagini dei Di Cosola e dei Capriati.
Gli odierni sviluppi dell'attività investigativa hanno individuato in Saverio Faccilongo 31enne, collocato al vertice dell'articolazione strisciugliana del citato sobborgo, e Vito Antonio Catacchio, 33enne, suo killer di fiducia, rispettivamente, il mandante e l'esecutore materiale dell'omicidio di Gianluca Corallo, commesso il 7 febbraio 2016 e maturato in seno alla suddetta cruenta contesa.
L'esecuzione dei suddetti provvedimenti segue di poche ore la sentenza di condanna di 1° grado comminata dal Tribunale del capoluogo a ben 41 affiliati al medesimo clan Strisciuglio, al termine del processo scaturito dalle risultanze della nota operazione "Agorà", condotta sempre dal Nucleo Investigativo di Bari e coordinata dalla locale D.D.A., la cui fase esecutiva culminò l'8 luglio 2015 con l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 43 persone.
in atto detenuti per associazione di tipo mafioso ed altro, poiché elementi di assoluto rilievo in seno al temibile clan cittadino degli Strisciuglio - in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso, di omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché esplosione di colpi d'arma da fuoco in luogo pubblico, con l'aggravante del metodo mafioso.
Il provvedimento restrittivo è stato adottato in base agli ulteriori esiti di un'indagine avviata nel gennaio 2016 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari che ha consentito di fare piena luce su un violento conflitto sorto, per il controllo dei traffici illeciti, nel sensibile quartiere periferico barese di Catino - Enziteto, tra i referenti di zona della predetta consorteria e quelli invece legati alle rivali compagini dei Di Cosola e dei Capriati.
Gli odierni sviluppi dell'attività investigativa hanno individuato in Saverio Faccilongo 31enne, collocato al vertice dell'articolazione strisciugliana del citato sobborgo, e Vito Antonio Catacchio, 33enne, suo killer di fiducia, rispettivamente, il mandante e l'esecutore materiale dell'omicidio di Gianluca Corallo, commesso il 7 febbraio 2016 e maturato in seno alla suddetta cruenta contesa.
L'esecuzione dei suddetti provvedimenti segue di poche ore la sentenza di condanna di 1° grado comminata dal Tribunale del capoluogo a ben 41 affiliati al medesimo clan Strisciuglio, al termine del processo scaturito dalle risultanze della nota operazione "Agorà", condotta sempre dal Nucleo Investigativo di Bari e coordinata dalla locale D.D.A., la cui fase esecutiva culminò l'8 luglio 2015 con l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 43 persone.