Omicidio Dogna, in giornata l'autopsia sul corpo del 63enne
Si continua a scavare nel passato dell'uomo 63enne. Nessuna ipotesi è al momento ancora esclusa
sabato 11 gennaio 2025
8.30
In attesa dell'autopsia, prevista per questa mattina (ieri è stato solo conferito l'incarico al medico legale Davide Ferorelli), i militari dell'Arma sono alle prese con un incessante lavoro per risolvere l'omicidio di Francesco Dogna, il 63enne trovato morto mercoledì nel salotto della sua casa nel quartiere Santo Spirito di Bari.
Sebbene sul luogo ci sono delle telecamere private che non puntano soltanto su via Torino, l'assassino - è il ragionamento degli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Carla Spagnuolo - potrebbe essere stato comunque ripreso. Una telecamera si trova infatti proprio sull'isolato, a pochi metri dall'ingresso del civico 14 - in cui viveva la vittima -, e potrebbe aver immortalato l'autore dell'omicidio sia al suo arrivo che nella fuga dopo il delitto.
Brevi fotogrammi, di una manciata di secondi. Quanto meno un punto di partenza per i Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo che potrebbero restituire la fisionomia dell'autore. Oltre agli accertamenti di natura tecnica, i militari stanno lavorando per estrapolare informazioni preziose sullo smartphone della vittima, recuperato in quella giornata, oltre alla analisi del profilo Facebook dell'uomo. Saranno scandagliati gli scambi di messaggi con la copia forense del dispositivo.
E gli esiti potrebbero fornire altri dettagli indicativi agli investigatori. Nel corso delle ore, intanto, un altro aspetto è sembrato emergere: alcuni vicini avrebbero detto di aver ascoltato delle urla nella notte tra martedì e mercoledì, urla che potrebbero essere collegate con l'omicidio. Prima ci sarebbe stata una discussione. Fino a diventare evidente ai timpani dei residenti e del vicinato. Un delitto d'impeto, avvenuto in una zona popolata d'estate, ma molto più tranquilla e silenziosa.
Questa mattina, intanto, dopo il conferimento di ieri, si svolgerà l'esame autoptico sulla salma del 63enne, trasferita da mercoledì presso la camera mortuaria del Policlinico di Bari, dove è rimasta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria del capoluogo pugliese. È stata infatti la Procura della Repubblica, sulle cui scrivanie è stato aperto il fascicolo per il reato di omicidio (dalla vendetta alla lite finita nel sangue sino al furto poi degenerato), a disporre la autopsia sul corpo dell'uomo.
E oggi sarà l'esame autoptico - si spera - a iniziare a far piena luce sulle cause del decesso del 63enne, dipendente della multinazionale Exprivia che lavorava in smartworking, colpito con crudeltà al torace e all'addome. O almeno è quello che gli inquirenti auspicano, visto che le testimonianze rendono difficili le indagini.
Sebbene sul luogo ci sono delle telecamere private che non puntano soltanto su via Torino, l'assassino - è il ragionamento degli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Carla Spagnuolo - potrebbe essere stato comunque ripreso. Una telecamera si trova infatti proprio sull'isolato, a pochi metri dall'ingresso del civico 14 - in cui viveva la vittima -, e potrebbe aver immortalato l'autore dell'omicidio sia al suo arrivo che nella fuga dopo il delitto.
Brevi fotogrammi, di una manciata di secondi. Quanto meno un punto di partenza per i Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo che potrebbero restituire la fisionomia dell'autore. Oltre agli accertamenti di natura tecnica, i militari stanno lavorando per estrapolare informazioni preziose sullo smartphone della vittima, recuperato in quella giornata, oltre alla analisi del profilo Facebook dell'uomo. Saranno scandagliati gli scambi di messaggi con la copia forense del dispositivo.
E gli esiti potrebbero fornire altri dettagli indicativi agli investigatori. Nel corso delle ore, intanto, un altro aspetto è sembrato emergere: alcuni vicini avrebbero detto di aver ascoltato delle urla nella notte tra martedì e mercoledì, urla che potrebbero essere collegate con l'omicidio. Prima ci sarebbe stata una discussione. Fino a diventare evidente ai timpani dei residenti e del vicinato. Un delitto d'impeto, avvenuto in una zona popolata d'estate, ma molto più tranquilla e silenziosa.
Questa mattina, intanto, dopo il conferimento di ieri, si svolgerà l'esame autoptico sulla salma del 63enne, trasferita da mercoledì presso la camera mortuaria del Policlinico di Bari, dove è rimasta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria del capoluogo pugliese. È stata infatti la Procura della Repubblica, sulle cui scrivanie è stato aperto il fascicolo per il reato di omicidio (dalla vendetta alla lite finita nel sangue sino al furto poi degenerato), a disporre la autopsia sul corpo dell'uomo.
E oggi sarà l'esame autoptico - si spera - a iniziare a far piena luce sulle cause del decesso del 63enne, dipendente della multinazionale Exprivia che lavorava in smartworking, colpito con crudeltà al torace e all'addome. O almeno è quello che gli inquirenti auspicano, visto che le testimonianze rendono difficili le indagini.