Omicidio Dogna, Santo Spirito sotto shock. I vicini: «Uomo mite»
Si cerca di ricostruire il movente dell'assassino e c'è poca voglia di parlare di un fatto che fa paura
giovedì 9 gennaio 2025
14.57
Le vie della "marineria", come chiamano il quartiere dei pescatori da quelle parti, sono quasi deserte. Qualche anziano si affaccia all'uscio dei bassi, qualche massaia passa con la spesa senza troppa voglia di soffermarsi per quelle stradine dove ancora c'è il sangue sgocciolato forse (forse!) dall'arma del delitto. Gocce puntuali e stondate.
L'omicidio di Franco Dogna, in via Torino, a Santo Spirito, ha sconvolto la piccola comunità del quartiere a Nord di Bari. Un uomo conosciuto da pochi, ma quei pochi ripetono che si tratta di persona senza ombre, «un uomo mite ed affabile» ce lo hanno descritto. Il giorno dopo è un day after a tutti gli effetti, dopo lo shock di un assassinio così cruento e quelle coltellate sferrate in casa senza segni evidenti di effrazione.
Ed il silenzio, in quel piccolo borgo nel borgo, si è fatto più fitto, più cupo.
Lavorava in smart working, la vittima, per una società molfettese piuttosto rinomata, ed aveva la passione per le barche, come ci ha detto l'amico che la condivideva e che gli ha citofonato per il consueto caffè alle 7.30 di mattina, prima di allarmarsi qualche ora dopo per non aver ricevuto alcuna risposta.
«In pochi lo conoscevano davvero - ci hanno però spiegato alcuni residenti del quartiere -, ma non era in conflitto con nessuno, ci sembrava tanto una persona garbata e solare». Ed allora ad ucciderlo chi è stato? Un rapinatore sorpreso in casa nottetempo? Qualcuno che voleva regolare un conto in sospeso? E quale, poiché la vittima era persona incensurata?
Piste da battere con insistenza e professionalità dagli inquirenti e dalla Procura della Repubblica di Bari che passeranno al setaccio le telecamere presenti in zona anche davanti ad abitazioni private. Appare evidente, per lo sgocciolamento del sangue, che l'assassino (o l'assassina, nulla è escluso) ha percorso via Torino, via Principessa Mafalda ed infine via Iolanda, dove le tracce ematiche si interrompono bruscamente.
Poi il nulla, quasi un fantasma (per ora) che nessuno ha visto e che non può che essersi diretto/a o su via Fiume o su via Napoli. A piedi o in auto lo stabiliranno le indagini.
Ciò che resta è lo sgomento per un fatto di sangue che nulla ha a che fare con dinamiche criminali e che sembra essere avvolto, al momento, da un fitto mistero. Santo Spirito non è l'isola felice degli anni '80, è cresciuta, a volte in peggio, ed il "paesaggio umano" è andato profondamente mutando. Ma un fatto così cruento ed apparentemente senza alcun preludio non ha precedenti. E tutto ciò fa tanta paura.
Bocche spesso serrate in attesa che i Carabinieri agli ordini del Tenente Alessandro Contente e sotto il coordinamento della pm Carla Spagnuolo possano scovare chi ha commesso quell'orrendo delitto che ha già tolto il sonno a tanti.
L'omicidio di Franco Dogna, in via Torino, a Santo Spirito, ha sconvolto la piccola comunità del quartiere a Nord di Bari. Un uomo conosciuto da pochi, ma quei pochi ripetono che si tratta di persona senza ombre, «un uomo mite ed affabile» ce lo hanno descritto. Il giorno dopo è un day after a tutti gli effetti, dopo lo shock di un assassinio così cruento e quelle coltellate sferrate in casa senza segni evidenti di effrazione.
Ed il silenzio, in quel piccolo borgo nel borgo, si è fatto più fitto, più cupo.
Lavorava in smart working, la vittima, per una società molfettese piuttosto rinomata, ed aveva la passione per le barche, come ci ha detto l'amico che la condivideva e che gli ha citofonato per il consueto caffè alle 7.30 di mattina, prima di allarmarsi qualche ora dopo per non aver ricevuto alcuna risposta.
«In pochi lo conoscevano davvero - ci hanno però spiegato alcuni residenti del quartiere -, ma non era in conflitto con nessuno, ci sembrava tanto una persona garbata e solare». Ed allora ad ucciderlo chi è stato? Un rapinatore sorpreso in casa nottetempo? Qualcuno che voleva regolare un conto in sospeso? E quale, poiché la vittima era persona incensurata?
Piste da battere con insistenza e professionalità dagli inquirenti e dalla Procura della Repubblica di Bari che passeranno al setaccio le telecamere presenti in zona anche davanti ad abitazioni private. Appare evidente, per lo sgocciolamento del sangue, che l'assassino (o l'assassina, nulla è escluso) ha percorso via Torino, via Principessa Mafalda ed infine via Iolanda, dove le tracce ematiche si interrompono bruscamente.
Poi il nulla, quasi un fantasma (per ora) che nessuno ha visto e che non può che essersi diretto/a o su via Fiume o su via Napoli. A piedi o in auto lo stabiliranno le indagini.
Ciò che resta è lo sgomento per un fatto di sangue che nulla ha a che fare con dinamiche criminali e che sembra essere avvolto, al momento, da un fitto mistero. Santo Spirito non è l'isola felice degli anni '80, è cresciuta, a volte in peggio, ed il "paesaggio umano" è andato profondamente mutando. Ma un fatto così cruento ed apparentemente senza alcun preludio non ha precedenti. E tutto ciò fa tanta paura.
Bocche spesso serrate in attesa che i Carabinieri agli ordini del Tenente Alessandro Contente e sotto il coordinamento della pm Carla Spagnuolo possano scovare chi ha commesso quell'orrendo delitto che ha già tolto il sonno a tanti.