Omicidio Fraccalvieri ad Altamura, arrestato il 36enne che scortava l'assassino

In manette Francesco Mangiatordi. Salgono a 20 gli arresti per mafia nell'operazione Kairos

mercoledì 8 agosto 2018 15.07
Nuova svolta nelle indagini relative all'omicidio di Domenico Fraccalvieri, avvenuto ad Altamura il 27 giugno 2011: stamattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari - Dott. Giovanni Abbattista - su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia - Dott. Roberto Rossi, Procuratore Aggiunto e Dott. Renato Nitti - nei confronti di Francesco Mangiatordi, nato ad Altamura il 30 aprile 1982.

Gli elementi raccolti dagli inquirenti dell'Arma hanno portato all'individuazione di Mangiatordi quale uomo di scorta del killer, Nicola Sorbo, che quel pomeriggio, a bordo di un'auto rubata, raggiunse Fraccalvieri mentre si accingeva ad aprire il garage della sua abitazione ferendolo mortalmente con diversi colpi d'arma da fuoco, anche quando era già riverso in terra ormai senza vita. Secondo le ricostruzioni dei Carabinieri, Mangiatordi aveva il compito di rimanere a bordo della vettura e garantire all'omicida una sicura via di fuga.

L'omicidio Fraccalvieri si inserisce in una serie di altri gravi fatti di sangue orditi ai danni di vari pregiudicati altamurani di spessore da una consorteria criminale emergente - il clan Nuzzi - allo scopo di realizzare la conquista violenta del comune di Altamura.

La vittima, infatti, sorvegliato speciale di P.S. attivo nello spaccio degli stupefacenti in Altamura, aveva iniziato ad acquistare il narcotico da un soggetto contrapposto al predetto sodalizio.

Nella misura cautelare applicata a Mangiatordi per omicidio volontario e detenzione e porto dell'arma utilizzata per l'omicidio, è stata riconosciuta dal GIP l'aggravante di mafia.

Il provvedimento restrittivo è stato adottato a seguito di successivi e mirati accertamenti scaturiti in seno all'indagine - operazione kairos - conclusa nella primavera del 2016 dal Nucleo Investigativo di Bari e svolta attraverso articolate e complesse attività tecniche e dinamiche che avevano già portato - tra il gennaio e l'agosto 2017 - all'esecuzione di 19 ordinanze di custodia cautelare (17 delle quali in carcere e 2 in regime domiciliare) nei confronti di altrettanti soggetti, tra i quali figurano gli elementi apicali, diversi affiliati e alcuni fiancheggiatori del clan Nuzzi operante nel predetto centro della Città Metropolitana levantina, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso armata, omicidio consumato e tentato, estorsione, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, nonché di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L'attività investigativa aveva inoltre fatto luce su questo e altri numerosi altri gravi fatti di sangue. Per l'omicidio Fraccalvieri sono stati condannati in primo grado Nuzzi Pietro Antonio - capo clan e mandante - oltre a Sorbo Nicola quale esecutore materiale. Inoltre, nell'indagine sono rientrati anche un duplice omicidio (in pregiudizio di Lagonigro Domenico e Ciccimarra Vincenzo, avvenuto ad Altamura il 27 marzo 2010) e due tentati omicidi tentati (in entrambi i casi, allo scopo di attentare alla vita di Rinaldi Donato Francesco, rispettivamente, il 30 novembre 2007 e il 31 dicembre 2007; fatti mai denunciati). Si tratta di eventi di sangue orditi dalla consorteria criminale ai danni di vari pregiudicati altamurani di spessore, allo scopo di realizzare la conquista violenta di quel Comune.

Nel maggio 2018, all'esito del giudizio immediato, il GUP presso il Tribunale di Bari aveva condannato 15 dei 16 imputati ammessi al rito, comminando pene per complessivi anni 180 di reclusione, condannando altresì - quelli ritenuti responsabili di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti e in ordine ai reati con l'aggravante di mafia - al risarcimento in solido dei danni subiti dal Comune di Altamura - costituitosi parte civile - liquidato in complessivi 100.000 Euro.