Omicidio Ladisa a Bari, il cognato dice la sua: «La pistola era di Nicola»
Musciacchio, costituitosi ieri sera, avrebbe confessato e raccontato agli inquirenti la sua versione
venerdì 29 dicembre 2023
19.37
Daniele Musciacchio, in carcere per l'omicidio del cognato Nicola Ladisa, avvenuto nella mattina di ieri al quartiere Libertà, avrebbe dato la sua versione su come sono andate le cose.
Stando a quanto raccontato dal 34enne, la pistola sarebbe stata di Ladisa, che l'avrebbe tirata fuori durante una accesa discussione con il marito della sorella. La pistola ad un certo punto, durante la colluttazione, sarebbe caduta a terra, da dove Musciacchio l'avrebbe raccolta per poi sparare a Ladisa, quattro colpi all'addome e al torace che non hanno lasciato scampo al 42enne.
Il delitto, stando a quanto emerso, sarebbe maturato a causa di alcuni dissapori nati tra le famiglie di Ladisa e della sorella sorti dopo la morte del padre, avvenuta il 30 maggio del 2022. In seguito alla morte del padre, infatti, era rimasta una cospicua eredità da gestire, fatta di diversi appartamenti, un lido a Palese e l'area di sosta in via Babudri dove il 42enne lavorava, sulla quale i due fratelli non riuscivano a trovare un accordo.
Nei prossimi giorni il professore Antonio De Donno eseguirà l'autopsia sul cadavere di Ladisa, che lascia una moglie e una bambina di 4 anni. I risultati dell'esame potranno sicuramente dare qualche dettaglio in più su quanto accaduto avvalorando o meno il racconto del presunto assassino.
Stando a quanto raccontato dal 34enne, la pistola sarebbe stata di Ladisa, che l'avrebbe tirata fuori durante una accesa discussione con il marito della sorella. La pistola ad un certo punto, durante la colluttazione, sarebbe caduta a terra, da dove Musciacchio l'avrebbe raccolta per poi sparare a Ladisa, quattro colpi all'addome e al torace che non hanno lasciato scampo al 42enne.
Il delitto, stando a quanto emerso, sarebbe maturato a causa di alcuni dissapori nati tra le famiglie di Ladisa e della sorella sorti dopo la morte del padre, avvenuta il 30 maggio del 2022. In seguito alla morte del padre, infatti, era rimasta una cospicua eredità da gestire, fatta di diversi appartamenti, un lido a Palese e l'area di sosta in via Babudri dove il 42enne lavorava, sulla quale i due fratelli non riuscivano a trovare un accordo.
Nei prossimi giorni il professore Antonio De Donno eseguirà l'autopsia sul cadavere di Ladisa, che lascia una moglie e una bambina di 4 anni. I risultati dell'esame potranno sicuramente dare qualche dettaglio in più su quanto accaduto avvalorando o meno il racconto del presunto assassino.