Omicidio Rafaschieri, sconto di pena per Palermiti: 20 anni di carcere
Ridotta la pena dalla Corte d'Assise d'Appello per il figlio di Eugenio: esclusa la premeditazione. 18 per Mineccia, 8 per Milella
mercoledì 30 ottobre 2024
17.36
Sconto di pena, in secondo grado, per Giovanni Palermiti e Filippo Mineccia, imputati per l'agguato mafioso del 24 settembre 2018, a Bari, in cui fu ucciso Walter Rafaschieri e ferito suo fratello Alessandro. I due, originariamente legati ai Parisi-Palermiti, si erano associati agli Strisciuglio. E per questo dovevano morire.
La Corte d'Assise d'Appello di Bari (presidente Eustacchio Cafaro) ha ridotto a 20 anni la condanna per Palermiti, condannato all'ergastolo in primo grado, e a 18 anni per Mineccia (20 anni in primo grado). Nei confronti di Palermiti, figlio del boss del quartiere Japigia di Bari, Eugenio, ritenuto dagli inquirenti l'organizzatore e l'esecutore del delitto, è stata esclusa l'aggravante della premeditazione e sono state riconosciute le circostanze attenuanti generiche con rito di equivalenza.
Sconto di pena anche per il collaboratore di giustizia Domenico Milella, condannato dai giudici di secondo grado a 8 anni di carcere (da 9 anni e 4 mesi). Assolti, inoltre, Ignazio Froio e Domenico Lavermicocca, anche lui collaboratore di giustizia, per il solo favoreggiamento personale. I giudici, poi, hanno anche disposto l'esclusione del Comune di Sammichele di Bari tra le parti civili: nell'inchiesta era coinvolto anche l'ex comandante della Polizia Locale, Domenico D'Arcangelo.
L'uomo era accusato di aver fornito un alibi a Palermiti inducendo un'agente del corpo locale a redigere una multa falsa nei suoi confronti, in modo da attestare la presenza di Palermiti in un altro luogo rispetto a quello del delitto. In primo grado era stato condannato a 5 anni. Le motivazioni saranno rese note in 90 giorni.
La Corte d'Assise d'Appello di Bari (presidente Eustacchio Cafaro) ha ridotto a 20 anni la condanna per Palermiti, condannato all'ergastolo in primo grado, e a 18 anni per Mineccia (20 anni in primo grado). Nei confronti di Palermiti, figlio del boss del quartiere Japigia di Bari, Eugenio, ritenuto dagli inquirenti l'organizzatore e l'esecutore del delitto, è stata esclusa l'aggravante della premeditazione e sono state riconosciute le circostanze attenuanti generiche con rito di equivalenza.
Sconto di pena anche per il collaboratore di giustizia Domenico Milella, condannato dai giudici di secondo grado a 8 anni di carcere (da 9 anni e 4 mesi). Assolti, inoltre, Ignazio Froio e Domenico Lavermicocca, anche lui collaboratore di giustizia, per il solo favoreggiamento personale. I giudici, poi, hanno anche disposto l'esclusione del Comune di Sammichele di Bari tra le parti civili: nell'inchiesta era coinvolto anche l'ex comandante della Polizia Locale, Domenico D'Arcangelo.
L'uomo era accusato di aver fornito un alibi a Palermiti inducendo un'agente del corpo locale a redigere una multa falsa nei suoi confronti, in modo da attestare la presenza di Palermiti in un altro luogo rispetto a quello del delitto. In primo grado era stato condannato a 5 anni. Le motivazioni saranno rese note in 90 giorni.