Operazione “Caucaso Connection”, la Digos ferma un cittadino ceceno
Si tratterebbe di un foreign fighter legato all'ISIS
domenica 9 luglio 2017
In data 5 luglio 2017 è stata data esecuzione al provvedimento di fermo di delitto per i reati di cui agli artt. 270 bis e 302 C.P nei confronti del cittadino ceceno E.B. di 38 anni, emesso dal Procuratore Distrettuale, nell'ambito del procedimento penale nr. 12855/16 Mod. 21 della Procura Distrettuale di Bari, per la prevenzione e contrasto del fenomeno dei foreign fighters ceceni dell'ISIS, in transito in Italia ed in collegamento con terroristi in Siria ed in altri stati dell'Unione Europea, oltre che con filiere jihadiste caucasiche. Le indagini, coordinate dalla DDA di Bari, sono state effettuate dalla DIGOS di Bari, con il supporto del GICO GDF Bari per quanto riguarda gli aspetti legati al finanziamento del terrorismo.
Dall'attività investigativa è emerso il verosimile coinvolgimento dell'uomo nell'assalto, avvenuto a Grozny (Cecenia) nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 2014, alla "casa della stampa", sede delle principali emittenti locali, e ad una scuola da parte di un commando composto da jihadisti aderenti alla formazione terroristica "Emirato del Caucaso", dove persero la vita 19 persone. Inoltre, è emersa la militanza dell'indagato in gruppi combattenti in Siria nelle fila dell'ISIS tra il 2014 ed il 2015. Un significativo contributo informativo è stato acquisito nell'ambito di una collaborazione internazionale con il Belgio, in quanto il ceceno (soggetto all'attenzione anche dell'AISI) era inserito in una rete di reclutatori e combattenti ceceni dell'ISIS attivi in quello Stato e soggetto segnalato dall'AISI. Contestualmente all'esecuzione del provvedimento cautelare, sono state effettuate nr. 3 espulsioni per motivi di sicurezza nazionale – alla luce della normativa antiterrorismo del 2015 – di due fratelli albanesi M. O. di anni 26 e M. L. di anni 23 (in regola sul territorio nazionale) e di una donna russa K. M. di anni 49 (irregolare sul territorio nazionale), rispettivamente stanziati a Potenza e Napoli.
I soggetti espulsi sono stati tutti destinatari dell'attività di indottrinamento dell'uomo e, nel caso della donna, di vera e propria istigazione al martirio mediante il compimento di attacchi suicidi con esplosivo. Alle fasi esecutive dell'operazione hanno partecipato anche le DIGOS Napoli, Foggia e Potenza, sotto il coordinamento dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Il GIP del Tribunale di Foggia, in data 7.7.2017, dopo aver convalidato il fermo, ha applicato nei confronti del ceceno la misura della custodia cautelare in carcere.
Dall'attività investigativa è emerso il verosimile coinvolgimento dell'uomo nell'assalto, avvenuto a Grozny (Cecenia) nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 2014, alla "casa della stampa", sede delle principali emittenti locali, e ad una scuola da parte di un commando composto da jihadisti aderenti alla formazione terroristica "Emirato del Caucaso", dove persero la vita 19 persone. Inoltre, è emersa la militanza dell'indagato in gruppi combattenti in Siria nelle fila dell'ISIS tra il 2014 ed il 2015. Un significativo contributo informativo è stato acquisito nell'ambito di una collaborazione internazionale con il Belgio, in quanto il ceceno (soggetto all'attenzione anche dell'AISI) era inserito in una rete di reclutatori e combattenti ceceni dell'ISIS attivi in quello Stato e soggetto segnalato dall'AISI. Contestualmente all'esecuzione del provvedimento cautelare, sono state effettuate nr. 3 espulsioni per motivi di sicurezza nazionale – alla luce della normativa antiterrorismo del 2015 – di due fratelli albanesi M. O. di anni 26 e M. L. di anni 23 (in regola sul territorio nazionale) e di una donna russa K. M. di anni 49 (irregolare sul territorio nazionale), rispettivamente stanziati a Potenza e Napoli.
I soggetti espulsi sono stati tutti destinatari dell'attività di indottrinamento dell'uomo e, nel caso della donna, di vera e propria istigazione al martirio mediante il compimento di attacchi suicidi con esplosivo. Alle fasi esecutive dell'operazione hanno partecipato anche le DIGOS Napoli, Foggia e Potenza, sotto il coordinamento dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Il GIP del Tribunale di Foggia, in data 7.7.2017, dopo aver convalidato il fermo, ha applicato nei confronti del ceceno la misura della custodia cautelare in carcere.