Palagiustizia, politica di Bari unita per trovare una soluzione
Lacarra: «Giustizia valore che deve interessare tutti», Melini: «Necessari poteri straordinari, sede unica, tavolo interistituzionale»
giovedì 30 agosto 2018
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La politica di Bari unita, senza distinzioni di colori, per trovare quanto prima una soluzione al problema Palagiustizia. Questo l'appello lanciato dall'onorevole Marco Lacarra (PD) ieri mattina, durante una conferenza syampa tenuta proprio in via Nazariantz nata per rispondere all'appello della Camera Penale di Bari che grida a gran voce la necessità di ridare dignità alla giustizia cittadina. E mentre a livello nazionale la vicenda comincia ad assumere contorni grotteschi, con i continui botta e risposta tra Antonio Decaro e il ministro Bonafede, e con la scadenza della sospensione della giustizia sempre più vicina, da Bari si cerca di trovare un punto d'incontro.
«Ci troviamo nella insopportabile situazione di non sapere cosa accadrà il 30 settembre - dichiara Marco Lacarra - nonostante a giugno il ministro abbia dichiarato in modo pomposo di aver risolto il problema. Il ministro venga a Bari perché ripristinare la funzionalità degli uffici giudiziari penali è una priorità. Mi piacerebbe che in questa partita ci fossero i parlamentari del M5S e della Lega, che sono stati silenti in questa situazione, nonostante abbiano avuto un grande consenso in questa città. Ma il successo elettorale si deve tradurre in una azione a tutela dei territori che i parlamentari rappresentano».
Sull'onda delle dichiarazioni di Lacarra, la Camera penale di Bari "Achille Lombardo Pijola", insieme all' Ordine degli Avvocati di Bari, ha voluto convocare per domani un tavolo aperto a cui sono stati invitati a partecipare tutti gli operatori della giustizia, insieme a tutte le istituzioni ed ai cittadini interessati alla soluzione del problema. Obiettivo discutere insieme della problematica e predisporre un documento congiunto che verrà sottoposto all'attenzione del ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, sperando che si possa così arrivare a trovare una soluzione quanto prima.
«Tutti insieme - ha concluso Lacarra - operatori della giustizia, rappresentanti delle istituzioni senza distinzione di partito, associazioni e cittadini. La giustizia è un valore che deve interessare tutti».
La prima a rispondere all'appello è stata la consigliera di opposizione Irma Melini, che da tempo immemore ha nella sua agenda, tra gli argomenti prioritari, proprio il discorso giustizia a Bari.
«Facciamo fronte unito per l'emergenza giustizia a Bari - dichiara Melini - Raccolgo così l'invito dell'on. Marco Lacarra, che ha risposto all'appello del presidente della Camera Penale Gaetano Sassanelli. Una posizione che in questi giorni ho già condiviso, vista la confusione in cui versa la città di Bari negli ultimi mesi, non ultima la proroga che verte su un diminuito pericolo di crollo (definizione assai ambigua), impone un cambio di rotta. Lo dico da mesi e sono pronta alla mobilitazione: occorre procedere con poteri straordinari che semplifichino e accelerino le procedure per individuazione di una sede unica».
«Sottoscriverò il documento se verterà su tre punti che trasmetto così ai colleghi: poteri straordinari, sede unica, tavolo interistituzionale - sottolinea - Quest'ultimo volto a coadiuvare il lavoro del ministro con un tavolo, che sia permanente, di confronto fra rappresentanti ministeriali, regionali, comunali e rappresentanti degli operatori del diritto (giudici, avvocati, dipendenti) fino all'individuazione anche della soluzione definitiva del polo della giustizia».
«Ci troviamo nella insopportabile situazione di non sapere cosa accadrà il 30 settembre - dichiara Marco Lacarra - nonostante a giugno il ministro abbia dichiarato in modo pomposo di aver risolto il problema. Il ministro venga a Bari perché ripristinare la funzionalità degli uffici giudiziari penali è una priorità. Mi piacerebbe che in questa partita ci fossero i parlamentari del M5S e della Lega, che sono stati silenti in questa situazione, nonostante abbiano avuto un grande consenso in questa città. Ma il successo elettorale si deve tradurre in una azione a tutela dei territori che i parlamentari rappresentano».
Sull'onda delle dichiarazioni di Lacarra, la Camera penale di Bari "Achille Lombardo Pijola", insieme all' Ordine degli Avvocati di Bari, ha voluto convocare per domani un tavolo aperto a cui sono stati invitati a partecipare tutti gli operatori della giustizia, insieme a tutte le istituzioni ed ai cittadini interessati alla soluzione del problema. Obiettivo discutere insieme della problematica e predisporre un documento congiunto che verrà sottoposto all'attenzione del ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, sperando che si possa così arrivare a trovare una soluzione quanto prima.
«Tutti insieme - ha concluso Lacarra - operatori della giustizia, rappresentanti delle istituzioni senza distinzione di partito, associazioni e cittadini. La giustizia è un valore che deve interessare tutti».
La prima a rispondere all'appello è stata la consigliera di opposizione Irma Melini, che da tempo immemore ha nella sua agenda, tra gli argomenti prioritari, proprio il discorso giustizia a Bari.
«Facciamo fronte unito per l'emergenza giustizia a Bari - dichiara Melini - Raccolgo così l'invito dell'on. Marco Lacarra, che ha risposto all'appello del presidente della Camera Penale Gaetano Sassanelli. Una posizione che in questi giorni ho già condiviso, vista la confusione in cui versa la città di Bari negli ultimi mesi, non ultima la proroga che verte su un diminuito pericolo di crollo (definizione assai ambigua), impone un cambio di rotta. Lo dico da mesi e sono pronta alla mobilitazione: occorre procedere con poteri straordinari che semplifichino e accelerino le procedure per individuazione di una sede unica».
«Sottoscriverò il documento se verterà su tre punti che trasmetto così ai colleghi: poteri straordinari, sede unica, tavolo interistituzionale - sottolinea - Quest'ultimo volto a coadiuvare il lavoro del ministro con un tavolo, che sia permanente, di confronto fra rappresentanti ministeriali, regionali, comunali e rappresentanti degli operatori del diritto (giudici, avvocati, dipendenti) fino all'individuazione anche della soluzione definitiva del polo della giustizia».