Papa a Bari e panico Coronavirus, Decaro: «Non c'è ragione per chiudersi in casa»

Il sindaco interviene questa mattina dopo l'incessante tam tam via social con diversi cittadini impauriti che chiedevano il rinvio dell'evento

sabato 22 febbraio 2020 12.04
Le notizie sul Corona Virus provenienti dalla Lombardia da ieri hanno messo in allarme molti cittadini, che stanno chiedendo di rinviare, o annullare, l'evento in programma domani a Bari con la visita di Papa Francesco. Paure irrazionali, ma comprensibili, a cui risponde oggi il sindaco Antonio Decaro, direttamente attraverso i social dove da ieri serpeggia la paura

«Domani a Bari, grazie al lavoro delle parrocchie dei comuni dell'area metropolitana e della regione Puglia, arriveranno 40 mila persone per partecipare a una grande preghiera con Papa Francesco - dichiara Decaro -Chiunque è libero di partecipare o meno all'evento che, ricordiamo, è stato organizzato per riflettere insieme sul fatto che siamo parte di un mondo in cui persone e comunità sono legate e che tutti insieme abbiamo la responsabilità di lavorare per la Pace».

«A chi sta chiedendo di bloccare questo evento per la paura di un contagio - spiega il sindaco - ho il dovere di ricordare che ogni giorno arrivano a Bari centinaia di migliaia di persone per lavoro, studio, cure mediche, shopping, svago e turismo, affollando strade, università, centri commerciali, ospedali, stadio, palazzetti dello sport e della musica. Dovremmo bloccare tutto questo? Dovremmo bloccare la vita della nostra città? Non credo al momento sia opportuno bloccare la città e comunque non sarebbe possibile farlo senza una richiesta delle autorità sanitarie competenti».

«Le paure ci spingono a rompere le relazioni - sottolinea - La paura della malattia è una delle paure più forti. Va combattuta con le corrette informazioni e le conoscenze scientifiche. Al momento nessuna autorità sanitaria ha ravvisato l'opportunità di attuare misure restrittive nella nostra regione e fino a quando non giungono prescrizioni da parte delle autorità sanitarie (di cui dobbiamo fidarci), non c'è nessuna ragione di rinchiuderci in casa. Io domani sarò in piazza della Libertà. Sarò a salutare Papa Francesco e pregherò con lui per la Pace e perché questo mondo abbia meno paura. Nel frattempo la task force nazionale e quella regionale, che includono le migliori competenze in ambito sanitario ed emergenziale, stanno lavorando incessantemente alla definizione di protocolli operativi da attuare per prevenire il contagio e limitarne la diffusione, nella malaugurata ipotesi che casi di infezione si verifichino anche sul nostro territorio in futuro».