Papà famosi. Sergio Cavandoli racconta suo padre il creatore della ‘Linea’

“Ancora oggi ragazzi e bambini ridono a crepapelle esattamente come ridevo io quando lo vedevo per la prima volta”

lunedì 19 marzo 2018 11.52
A cura di Guerino Amoruso
Osvaldo Cavandoli era un disegnatore, animatore, fumettista e regista, papà della famosa Linea, un omino buffo che racconta con umorismo le storie degli italiani alla fine degli anni '60, famoso al grande pubblico come testimonial di Carosello. Venerdì scorso si è svolto l'evento 'La Linea è Libera', organizzato dall'agenzia di comunicazione e pubblicità, Moscabianca, e dall'associazione Intelligenza Naturale, esperta di media. Franco Liuzzi docente di Scienze della Comunicazione all'Università di Bari ha raccontato la storia dell'artista lombardo, presente anche il figlio del grande maestro, Sergio Cavandoli che è intervenuto ricordando suo padre nel decennale dalla sua scomparsa. A condurre l'incontro Pierluigi Morizio che ha presentato in apertura Pio Meledandri curatore d'arte della mostra fotografica, allestita nel centro Polifunzionale, dal titolo 'TARAS, Taranto vuole vivere': la fotografia che racconta le criticità e le risorse della terra di Taranto.
"Sono orgoglioso di mio padre - spiega Sergio Cavandoli - e lo seguivo molto nel suo lavoro. Quando andavo nel suo studio per me era come entrare nel parco dei divertimenti. Facevo più danni che altro! Adesso che lui non c'è più e che ho ereditato tutto il suo archivio e le cose che lui ha lasciato, ho scoperto nuovi aspetti della sua vita e forse sono riuscito a capirlo di più come artista. Per esempio mio padre oltre ad essere un disegnatore eccezionale era anche un poeta. Ho trovato delle poesie scritte da lui, sintetiche ma secondo me molto profonde. Aveva anche una manualità nella costruzione delle cose; ho trovato progetti per macchine da ripresa e per tavoli da ripresa. Un messaggio a cui mio padre teneva molto e che diceva sempre era quello di fare le cose semplici, perché le cose semplici non tramontano mai. Se calcoliamo che il personaggio La Linea è stato inventato nel '69 e ancora oggi i ragazzi e anche i bambini ridono a crepapelle esattamente come ridevo io quando lo vedevo per la prima volta, si può dire che la semplicità riesce a durare nel tempo".