Parco Rossani, due ragazzi aggrediti con calci e colpi di pietra
La polizia locale sta acquisendo le immagini di sorveglianza. Decaro: «Fatto che non può restare impunito»
lunedì 4 luglio 2022
10.19
Una violenta aggressione di matrice omofoba si è verificata nella serata di ieri all'interno del parco Rossani, proprio all'indomani del Bari pride 2022. Una coppia di ragazzi non binary è stata violentemente aggredita da un gruppo di coetanei, con insulti omofobi e transfobici, da loro coetanei all'interno del parco, prima insulti, poi con calci, e un colpo di pietra scagliata con forza sulla testa di una delle due vittime. Le vittime sono state trasportate in ospedale per ricevere le cure del caso; ci sarebbero anche altre persone coinvolte nell'aggressione.
La notizia è stata lanciata sui canali social del Bari pride. Il sindaco Antonio Decaro, appreso della notizia dell'aggressione brutale all'interno del parco Rossani, ha immediatamente richiesto l'intervento della Prefettura e delle forze dell'ordine oltre che della Polizia locale, che sta acquisendo le immagini delle telecamere.
«Appena ho letto sui social quanto accaduto ieri sera ho immediatamente inviato tutte le informazioni in mio possesso alla Prefettura e alle Forze dell'ordine - ha dichiarato Decaro. Contemporaneamente ho chiesto alla Polizia locale di attivarsi immediatamente per reperire le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza. Questa aggressione non può e non deve restare impunita. Dobbiamo dare subito un segnale di presenza e di vicinanza alle famiglie che non possono avere paura di vedere i propri figli frequentare un parco cittadino».
Dura è la reazione della comunità Lgbtqia+ della città. Sulle pagine social del Bari pride si legge: «Subito a seguito della manifestazione abbiamo ricevuto notizia di ben quattro episodi di violenza: aggressioni verbali perlopiù, un'aggressione fisica di stampo dichiaratamente fascista, e un momento di tensione che ha visto coinvolta una persona trans rispetto alla quale le forze di polizia non avevano gli strumenti per comprendere quanto fosse importante chiamarla col suo nome».
«Non possiamo rimanere in silenzio davanti alla violenza prevaricatrice che si sta diffondendo nella nostra città, con chiara matrice patriarcale, omofoba e razzista: esprimiamo tutta la nostra solidarietà allə ragazzə aggreditə - si legge ancora. Episodi simili al parco Rossani sono toccati a ragazzi stranieri, e tante altre sono le denunce di molestie per strada contro ragazze che abbiamo contato in questi giorni. Fatti che vedono come aggressori branchi di ragazzi altrettanto giovani, sollevando interrogativi rispetto ad una vera e propria emergenza educativa».
«Nella nostra città non c'è spazio per la violenza: come organizzazioni sociali baresi, pur riconoscendo che alcune zone ad oggi hanno bisogno di una maggiore tutela, riteniamo che la risposta a questi episodi non possa essere solo di tipo securitario, con lo schieramento di forze dell'ordine per le strade. Riteniamo, anzi, che anche per le forze dell'ordine sia necessario portare avanti momenti di formazione sempre più capillari sui crimini d'odio verso le persone Lgbtqia+, poiché in molti di questi casi si dimostrano impreparati nel supporto delle vittime. Pretendiamo che, chi ha la responsabilità di gestire le situazioni di contrasto che possono coinvolgerci, non ci sottoponga, poi, ad ulteriori violenze. In questo le nostre non possono rimanere solo parole: abbiamo bisogno, chiediamo, un impegno netto dell'amministrazione comunale in questo senso. Chiediamo l'istituzione di percorsi di educazione alla non-violenza nelle scuole cittadine, rafforzando la presenza delle associazioni sul territorio per fare sì, una volta per tutte, che la cura del tessuto sociale sia l'argine a marginalità e violenza».
La notizia è stata lanciata sui canali social del Bari pride. Il sindaco Antonio Decaro, appreso della notizia dell'aggressione brutale all'interno del parco Rossani, ha immediatamente richiesto l'intervento della Prefettura e delle forze dell'ordine oltre che della Polizia locale, che sta acquisendo le immagini delle telecamere.
«Appena ho letto sui social quanto accaduto ieri sera ho immediatamente inviato tutte le informazioni in mio possesso alla Prefettura e alle Forze dell'ordine - ha dichiarato Decaro. Contemporaneamente ho chiesto alla Polizia locale di attivarsi immediatamente per reperire le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza. Questa aggressione non può e non deve restare impunita. Dobbiamo dare subito un segnale di presenza e di vicinanza alle famiglie che non possono avere paura di vedere i propri figli frequentare un parco cittadino».
Dura è la reazione della comunità Lgbtqia+ della città. Sulle pagine social del Bari pride si legge: «Subito a seguito della manifestazione abbiamo ricevuto notizia di ben quattro episodi di violenza: aggressioni verbali perlopiù, un'aggressione fisica di stampo dichiaratamente fascista, e un momento di tensione che ha visto coinvolta una persona trans rispetto alla quale le forze di polizia non avevano gli strumenti per comprendere quanto fosse importante chiamarla col suo nome».
«Non possiamo rimanere in silenzio davanti alla violenza prevaricatrice che si sta diffondendo nella nostra città, con chiara matrice patriarcale, omofoba e razzista: esprimiamo tutta la nostra solidarietà allə ragazzə aggreditə - si legge ancora. Episodi simili al parco Rossani sono toccati a ragazzi stranieri, e tante altre sono le denunce di molestie per strada contro ragazze che abbiamo contato in questi giorni. Fatti che vedono come aggressori branchi di ragazzi altrettanto giovani, sollevando interrogativi rispetto ad una vera e propria emergenza educativa».
«Nella nostra città non c'è spazio per la violenza: come organizzazioni sociali baresi, pur riconoscendo che alcune zone ad oggi hanno bisogno di una maggiore tutela, riteniamo che la risposta a questi episodi non possa essere solo di tipo securitario, con lo schieramento di forze dell'ordine per le strade. Riteniamo, anzi, che anche per le forze dell'ordine sia necessario portare avanti momenti di formazione sempre più capillari sui crimini d'odio verso le persone Lgbtqia+, poiché in molti di questi casi si dimostrano impreparati nel supporto delle vittime. Pretendiamo che, chi ha la responsabilità di gestire le situazioni di contrasto che possono coinvolgerci, non ci sottoponga, poi, ad ulteriori violenze. In questo le nostre non possono rimanere solo parole: abbiamo bisogno, chiediamo, un impegno netto dell'amministrazione comunale in questo senso. Chiediamo l'istituzione di percorsi di educazione alla non-violenza nelle scuole cittadine, rafforzando la presenza delle associazioni sul territorio per fare sì, una volta per tutte, che la cura del tessuto sociale sia l'argine a marginalità e violenza».