Parte il rifacimento dei marciapiede che costeggia il Castello Svevo
I lavori sono possibili grazie ad un risparmio di circa 80 mila euro sul finanziamento per il giardino Isabella D'Aragona
martedì 9 gennaio 2018
19.54
Partiranno al termine della riqualificazione del giardino Isabella d'Aragona gli interventi finalizzati a rimodernare il marciapiede che costeggia il Castello Svevo, di fronte a piazza Federico II di Svevia.I lavori saranno possibili grazie all'utilizzo di alcune economie, per una somma pari a circa 80mila euro, rivenienti dal finanziamento per la riqualificazione del giardino Isabella d'Aragona. Grazie a questi ulteriori fondi sarà possibile migliorare le condizioni del marciapiede, e in particolare allargare gli alvaretti che attualmente ospitano gli alberi di pino, in modo da renderli delle stesse dimensioni di quelli realizzati sul giardino Isabella d'Aragona (lato piazza Massari), ripristinare e livellare le basole danneggiate e chiudere dei vecchi alvaretti con materiali analoghi alla pavimentazione esistente.
Inoltre, d'intesa con la Soprintendenza, si intende implementare il numero degli alberi ripristinando l'allineamento storico e integrandolo di nuovi esemplari (circa dieci pini), con una distanza di 6-7 metri tra l'uno e l'altro e in linea con i pali della pubblica illuminazione. Saranno anche rimossi gli archetti in ferro, che oggi non hanno più ragione di esistere, e allo stesso tempo eseguiti tre scivoli per cittadini con disabilità, due in corrispondenza dell'entrata del Castello e uno del varco che porta alla Cattedrale di San Sabino: saranno realizzati in basole, analogamente a quello già eseguiti nel giardino Isabella d'Aragona sul lato antistante piazza Massari.
«Si tratta di un intervento della durata di circa tre mesi, a cura dell'azienda aggiudicataria della riqualificazione del giardino, che partirà in continuità con i lavori principali, quindi entro la seconda decade di febbraio - ha commentato Giuseppe Galasso -. Pertanto, entro Pasqua gli interventi dovrebbero essere stati completati e il perimetro del Castello Svevo sarà interamente recuperato. A chiusura dell'intero cantiere, potremo contare su un prospetto rinnovato e molto suggestivo. Sperimenteremo anche la realizzazione di alvaretti particolari, caratterizzati dalla presenza di un'intercapedine, una sorta di camera d'aria che possa favorire lo sviluppo delle radici degli alberi in profondità ed evitare il fenomeno del sollevamento della pavimentazione al di sotto dei pini. È un sistema molto interessante, che ovviamente potrà essere utilizzato solo in caso di nuove piantumazioni, in grado di portare le radici a svilupparsi verso il basso anziché in superficie. Ciò ci consentirebbe di continuare a piantare alberi di pino anche in aree soggette a vincoli storici e paesaggistici, eliminando i problemi provocati dalle radici».
Inoltre, d'intesa con la Soprintendenza, si intende implementare il numero degli alberi ripristinando l'allineamento storico e integrandolo di nuovi esemplari (circa dieci pini), con una distanza di 6-7 metri tra l'uno e l'altro e in linea con i pali della pubblica illuminazione. Saranno anche rimossi gli archetti in ferro, che oggi non hanno più ragione di esistere, e allo stesso tempo eseguiti tre scivoli per cittadini con disabilità, due in corrispondenza dell'entrata del Castello e uno del varco che porta alla Cattedrale di San Sabino: saranno realizzati in basole, analogamente a quello già eseguiti nel giardino Isabella d'Aragona sul lato antistante piazza Massari.
«Si tratta di un intervento della durata di circa tre mesi, a cura dell'azienda aggiudicataria della riqualificazione del giardino, che partirà in continuità con i lavori principali, quindi entro la seconda decade di febbraio - ha commentato Giuseppe Galasso -. Pertanto, entro Pasqua gli interventi dovrebbero essere stati completati e il perimetro del Castello Svevo sarà interamente recuperato. A chiusura dell'intero cantiere, potremo contare su un prospetto rinnovato e molto suggestivo. Sperimenteremo anche la realizzazione di alvaretti particolari, caratterizzati dalla presenza di un'intercapedine, una sorta di camera d'aria che possa favorire lo sviluppo delle radici degli alberi in profondità ed evitare il fenomeno del sollevamento della pavimentazione al di sotto dei pini. È un sistema molto interessante, che ovviamente potrà essere utilizzato solo in caso di nuove piantumazioni, in grado di portare le radici a svilupparsi verso il basso anziché in superficie. Ciò ci consentirebbe di continuare a piantare alberi di pino anche in aree soggette a vincoli storici e paesaggistici, eliminando i problemi provocati dalle radici».