Pensioni e lavoro, i sindacati in piazza a Bari

La manifestazione si è tenuta in piazza Prefettura in contemporanea con altre 4 piazze italiane

domenica 3 dicembre 2017
A cura di Elga Montani
Una manifestazione per chiedere a gran voce che ci sia al più presto una riforma delle pensioni, un piano del governo che permetta ai giovani di riuscire più facilmente a trovare lavoro. Questo è stata la giornata di ieri mattina in piazza prefettura a bari, dove si sono radunati giovani e meno giovani per chiedere di essere ascoltati. Presenti i sindacati della Cgil con il segretario generale pugliese Pino Gesmundo. Durante la mattinata c'è poi stato un collegamento con la piazza di Roma per ascoltare le parole di Susanna Camusso.

Il corteo è stato aperto dai giovani vestiti di tute blu, che hanno scortato il resto della marea confluita dalle vie della città fino a piazza Prefettura. Qui, sul palco montato appositamente per l'occasione si sono tenuti i comizi conclusivi. Prima del collegamento video con Roma per l'intervento finale di Susanna Camusso si sono alternati delegati di vari settori, pensionati, giovani, voci di un'Italia che tra crisi produttiva, povertà emergenti e precariato vede crescere ingiustizie e disuguaglianze.

«Siamo in piazza per mantenere l'impegno che abbiamo preso con la nostra gente - ha detto il segretario nazionale Roberto Ghiselli - sanare una grande ingiustizia realizzata con la riforma Fornero, che ha fatto pagare a tutti e soprattutto ai giovani il risanamento del paese. Su questi temi proseguiremo la mobilitazione fino a quando non avremo risposte. I giovani sono con noi, perché sanno che il nemico non è il genitore ma chi nega il diritto allo studio, chi offre loro una prospettiva di precariato, chi li obbliga ad emigrare. Dobbiamo dare una speranza a queste generazioni. E per noi il tema delle pensioni è legato in maniera forte in maniera inscindibile al tema del lavoro. Ma se teniamo tanti anni le persone al lavoro quando permettiamo ai giovani di entrare? Qualcuno dovrebbe dire cosa hanno prodotto politiche di attacco al lavoro è puntando solo su sgravi alle imprese».

«Si continuano a regalare soldi a pioggia alle imprese - ha sottolineato Ghiselli - e dilagano precariato e contratti a termine. Anche questa manovra di bilancio è sbagliata, perché in continuità con le altre manovre senza investimenti su lavoro, su infrastrutture, sui giovani, sulla sanità. Sopratutto necessari al Sud».

«I conti non tornano, lo slogan scelto dalla Cgil per questa mobilitazione - spiega il segretario regionale, Pino Gesmundo - non solo per le pensioni, servono risposte. E il Governo non ha rispettato gli impegni presi. La battaglia del lavoro deve portare anche ad avere una pensione dignitosa. Nessuna risposta alle donne equiparate agli uomini nella condizione che sappiamo non essere uguale nella società, e nulla è arrivato sul lavoro di cura. I conti non tornano perché già oggi l'Italia è il paese in Europa con l'età pensionabile più alta, che ora si vuole legare alle aspettative di vita. E ancora i conti non tornano, perché non si interviene sulla rivalutazione delle pensioni».