#PessimaIkea, protesta a Bari contro i licenziamenti

Non Una Di Meno ha organizzato un presidio per urlare i diritto dei lavoratori ad essere reintegrati

lunedì 18 dicembre 2017
A cura di Elga Montani
Un presidio di fronte all'Ikea di Bari per protestare contro il comportamento che l'azienda sta tenendo ultimamente nei confronti dei suoi dipendenti. Di pochi giorni fa, infatti, le notizie dei licenziamenti di tre dipendenti, una in provincia di Milano e gli altri due proprio a Bari, con motivazioni che definire eccessive è un eufemismo, come avevamo già raccontato parlando del caso di Claudio, operaio barese licenziato per un ritardo al rientro dalla pausa di 5 minuti. E aggregandosi al claim #pessimaikea lanciato dai sindacati, la compagine locale di Non Una di Meno ha manifestato sabato mattina, gridando a gran voce il diritto dei lavoratori ad essere reintegrati al loro posto.

«"Siamo fatti per cambiare" recita così il claim di IKEA – scrivono in relazione all'evento di protesta organizzato – mentre da Bari a Milano partono licenziamenti indiscriminati, ma discriminanti, contro due lavoratrici e un lavoratore. A Bari, Ikea con la collaborazione dell'amministrazione comunale, in un'abile operazione di greenwashing dal nome "Ikea Loves Bari", si preoccupa di riqualificare Largo Albicocca snaturando di fatto la piazza con delle "belle" decorazioni svedesi. Ma sembra non dimostrare invece alcuna preoccupazione nei riguardi di Francesca, Marica e Claudio, nel momento in cui deve dare loro il ben servito».

«È un problema di algoritmo – proseguono – che controlla e stabilisce turni e pause delle lavoratrici e dei lavoratori, o di mero riordino aziendale. Perché non importa se lavori da 11 anni e hai due figli, o se importanti problemi personali ti portano a chiedere modifiche dell'orario di lavoro stabilito dall'algoritmo, o se dopo 25 anni di lavoro in Ikea ti mancano pochi anni per andare in pensione: Ikea è fatta per cambiare! E il Jobs Act glielo permette agilmente: "Licenziamento per giusta causa"».