Piano di riordino ospedaliero in Puglia, scoppia la polemica politica

Centrodestra e Movimento 5 stelle attaccano Emiliano, che ha presentato oggi la nuova organizzazione dei reparti

lunedì 3 agosto 2020 17.41
La Regione Puglia ha avuto l'ok dal Ministero per il piano di riordino ospedaliero, che è stato ufficialmente presentato oggi. Si tratta di un incremento dei posti letto pari a 1255, con un raddoppio delle terapie intensive e sub intensive.

La questione, però, si è subito spostata sul terreno politico. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta di Forza Italia, attacca duramente il governatore: «Continua la campagna promozionale di Emiliano sulla sanità pugliese, il che ci fa pensare che il governatore sia così distante dalla sanità da non conoscere effettivamente i problemi da cui è afflitta da anni. Ci sono liste d'attesa infinite, ci sono servizi spacciati per tali quando invece sono vergognosamente inattivi, ci sono ospedali con gravissime carenze di personale e mezzi e ci sono altri che, come quello di Manfredonia, meriterebbero maggiore attenzione, ma non sono minimamente citati e considerati da Emiliano, intento a vendere il suo "prodotto" come una notissima esperta di televendite poi riconosciuta colpevole di avere truffato tanti cittadini, abusando della loro credulità. Della sanità pugliese, ormai, quella targata Emiliano, si possono vedere solo le rovine e quel che resta è solo il frutto dell'impegno, della competenza e della professionalità dei nostri operatori sanitari. Emiliano non solo ha distrutto il servizio, ma si appunta medaglie che non gli appartengono. Se non siamo stati travolti dal Coronavirus è solo per un caso fortunato ancora ignoto al mondo scientifico, quello per cui il virus ha violentemente colpito prima le regioni settentrionali. Eppure, la Puglia resta la Regione del Sud con il più alto tasso di mortalità specifica. Se il virus avesse colpito e investito da subito la Puglia, una Puglia così impreparata e reduce da un progressivo taglio al servizio sanitario, noi saremmo stati spazzati via. Emiliano la smetta di fare mera propaganda perché qui si tratta di garantire la salute ai cittadini. Inizi a riconoscere dignità all'ospedale di Manfredonia, a elevarlo a ospedale di primo livello, a istituire di nuovo un punto nascite, a dotarlo della terapia intensiva coronarica, a rendere davvero funzionante il reparto di ortopedia, ad attivare la semintensiva, a dare un senso alle postazioni operatorie del reparto di ginecologia, inaugurate e mai attivate, a dotarlo di una guardia attiva notturna rianimatoria che non sia garantita solo in reperibilità, perché tali prestazioni vengano erogate in tempo reale e non di chiamata notturna a domicilio».

Il Movimento 5 stelle, con una nota congiunta dei consiglieri regionali, critica la fiducia del governatore nella sanità regionale: «Dire che la sanità pugliese è in serie A è una presa in giro inaccettabile per i pugliesi. I numeri di cui parla Emiliano e che hanno consentito di ottenere appena la sufficienza nella simulazione del nuovo sistema dei LEA, si riferiscono ai documenti inviati dalla Regione e non a valutazioni concrete. La situazione reale è molto diversa con migliaia di cittadini che vanno a curarsi fuori regione, tanto che spendiamo 200 milioni l'anno per la mobilità passiva. E questo già da prima dell'emergenza Covid, che ha ulteriormente peggiorato la situazione, visto che, nonostante le tante belle parole è praticamente impossibile recuperare le prestazioni perse e, chi può permetterselo, è costretto a rivolgersi al privato. Un piano che, pur stabilendo il potenziamento della rete, non prevede strutture esclusivamente dedicate, ma continua a esserci la promiscuità già registrata nella fase uno. La gestione dell'emergenza estiva ha poi ancora una volta dimostrato che molto rimane sulla carta, essendosi verificati episodi di contagio all'interno delle strutture ospedaliere, confermando quello che diciamo da tempo: i percorsi separati non sono stati predisposti adeguatamente. Si prevede anche una riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, dimenticando che giace in consiglio da anni sia la nostra riforma del servizio sia lo stesso disegno di legge della Giunta, passato in Commissione dopo numerose audizioni e mai portato all'esame dell'aula, che prevedeva la costituzione dell'agenzia e l'internalizzazione di tutto il personale del servizio, mai avvenuta. Il piano poi non può funzionare se non si potenzia l'assistenza territoriale, visto il fallimento delle Usca a causa della disorganizzazione della Regione e i ritardi con cui sono partite le unità speciali di continuità assistenziale rispetto alle altre regioni. Per non parlare della carenza di guardie mediche, tanto che non si riesce a garantire la continuità assistenziale in diverse località turistiche. Dire che la nostra sanità funziona e prendersi meriti per la gestione dell'emergenza, ben sapendo che bisogna solo ringraziare il cielo per il fatto che le regioni meridionali non siano state colpite con la stessa violenza di quelle settentrionali, richiede non solo una grande faccia tosta ma anche una totale mancanza del senso della vergogna».

Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale, punta il dito contro la gestione dell'emergenza Covid: «La Puglia ha il tasso più alto di mortalità specifica per il Covid 19 tra tutte le Regioni Sud e delle isole italiane. Il lockdown, perciò, possiamo dire che abbia "salvato" le regioni meridionali, ma non sia riuscito a frenare la situazione in Puglia. Se, idealmente, la Lombardia non facesse parte dell'Itala, in Puglia avremmo la stessa e identica mortalità specifica del dato nazionale. Dinanzi a questo dato oggettivo, Emiliano e Lopalco non si permettano, di nuovo, di parlare della mortalità soprattutto degli ultranovantenni: sono vite umane che restano sulla coscienza di chi (ovvero Emiliano) ha impedito ai medici di Medicina Generale di toccare e incontrare i pazienti. Sono morti che restano sulla coscienza di chi ha lasciato colpevolmente gli anziani nelle RSSA senza alcuna assistenza. Sono morti dovuti ai ritardi di presa in carico dei pazienti Covid positivi. Quanto alla rete ospedaliera, Emiliano ha dimostrato in cinque anni di essere capace di tante chiacchiere e di essere, invece, una nullità nei fatti. Oggi, nonostante gli annunci, è impedito l'accesso agli anziani non autosufficienti, ai disabili e ai malati di mente nelle Rssa e nei centri diurni perché il dipartimento di Prevenzione non fa più tamponi dovendo sorvegliare gli immigrati e ha ceduto il compito ai distretti ignari di tutto ed impreparati al compito. Oggi, se si prova a chiamare qualsiasi Cup per recuperare una prestazione, ci si trova di fronte a difficoltà insormontabili. Oggi, se si prova a ricoverarsi in qualsiasi ospedale della Puglia, ci si trova in strutture sguarnite, senza personale e che cadono letteralmente a pezzi. Oggi, se si prova a chiedere una prestazione ambulatoriale, ci si rende conto di quante chiacchiere dica Emiliano. Oggi, se si chiede un presidio protesico, si prende atto di come i disabili siano lesi nella loro dignità e nei loro diritti. Siamo di fronte, con tutta evidenza, a una inefficienza e incapacità gestionale che Emiliano tenta di mascherare continuamente con proclami e annunci roboanti che non trovano alcun riscontro nella realtà».