Piazza Umberto a Bari si colora di arcobaleno per dire che: «L'omofobia è un crimine di odio»
Manifestazione statica ieri pomeriggio per il Pride, sul palco a sorpresa anche l'ex presidente della Regione, Nichi Vendola
domenica 24 ottobre 2021
9.35
Tantissimi giovani in piazza ieri pomeriggio al Bari Pride, per gridare la necessità che venga approvato il DDL Zan, e che la Regione Puglia torni a discutere della legge regionale contro l'omo-bi-trasfobia.
Le rivendicazioni del Coordinamento Bari Pride sono rimaste immutate negli ultimi 3 anni, in cui poco anche causa Covid si è mosso.
«Il senso di isolamento delle soggettività lgbtqi+ - sottolineano gli organizzatori - accresciuto ulteriormente dalla pandemia, adesso deve finire: è il momento di tornare a fare rete, con i nostri corpi, perché nessunə si senta isolatə nella propria sfera individuale e non per questo meno politica. Quello che chiediamo è un atto di coraggio, un'esplosione verso l'esterno, in grado di rompere i muri fisici e le barriere istituzionali che perpetuano le discriminazioni».
«Rivendichiamo maggiori strumenti per l'autodeterminazione delle persone lgbtqi+ a livello locale - aggiungono - vogliamo l'educazione sessuale nelle scuole e la decostruzione degli stereotipi di genere, vogliamo la prevenzione e il contrasto gratuiti alle infezioni sessualmente trasmesse, vogliamo il supporto medico gratuito per le persone trans, vogliamo l'accesso al lavoro senza discriminazioni, vogliamo il matrimonio egualitario e che venga riconosciuto il diritto alla genitorialità per tuttə, single e coppie! Vogliamo molto di più del ddl Zan e scendiamo in piazza per gridarlo».
In piazza a sorpresa anche l'ex presidente della Regione, Nichi Vendola che ha sottolineato: «Basta dire che l'omofobia è un fatto di imbecillità, di folklore, di infantilismo. L'omofobia è un crimine d'odio e come tale va affrontato».
Le rivendicazioni del Coordinamento Bari Pride sono rimaste immutate negli ultimi 3 anni, in cui poco anche causa Covid si è mosso.
«Il senso di isolamento delle soggettività lgbtqi+ - sottolineano gli organizzatori - accresciuto ulteriormente dalla pandemia, adesso deve finire: è il momento di tornare a fare rete, con i nostri corpi, perché nessunə si senta isolatə nella propria sfera individuale e non per questo meno politica. Quello che chiediamo è un atto di coraggio, un'esplosione verso l'esterno, in grado di rompere i muri fisici e le barriere istituzionali che perpetuano le discriminazioni».
«Rivendichiamo maggiori strumenti per l'autodeterminazione delle persone lgbtqi+ a livello locale - aggiungono - vogliamo l'educazione sessuale nelle scuole e la decostruzione degli stereotipi di genere, vogliamo la prevenzione e il contrasto gratuiti alle infezioni sessualmente trasmesse, vogliamo il supporto medico gratuito per le persone trans, vogliamo l'accesso al lavoro senza discriminazioni, vogliamo il matrimonio egualitario e che venga riconosciuto il diritto alla genitorialità per tuttə, single e coppie! Vogliamo molto di più del ddl Zan e scendiamo in piazza per gridarlo».
In piazza a sorpresa anche l'ex presidente della Regione, Nichi Vendola che ha sottolineato: «Basta dire che l'omofobia è un fatto di imbecillità, di folklore, di infantilismo. L'omofobia è un crimine d'odio e come tale va affrontato».