Pino Pascali, presto un film?
La figura del grande artista in un libro della D'Elia. Piva: «Mi piacerebbe vederlo sul grande schermo»
giovedì 21 marzo 2019
10.05
È stato presentato pochi giorni fa in Mediateca Regionale Pugliese il libro, ''Pino Pascali: L'Uomo che cammina nudo'', scritto da Anna D'Elia, Edizioni Peccolo Livorno. Il libro è stato scritto pensando alla sceneggiatura di un film ed è tratto dallo spettacolo teatrale, L'uomo che cammina nudo. Un libro per conoscere Pino Pascali e le sue Opere, «Il suo modo di esprimersi - spiega Anna D'Elia - è un rituale molto esplicito. In scena il rituale del disarmare la guerra, dell'uomo primitivo ed il rituale in cui celebra il ripensare alla cultura contadina, all'uomo primitivo. Fino all'ultimo suo rituale di rinascita e rigenerazione di una performance in cui lui rinasce dalla terra dopo essere stato seppellito e poi ricomincia il rapporto con la civiltà». Epoca, storia, e luoghi per evidenziare la Vita. Per contestualizzare, personaggi e situazioni mostrando i cambiamenti dell'artista nel tempo. I conflitti con la famiglia, il padre, le istituzioni e tanti aneddoti.
Da cosa bisogna iniziare per conoscere l'artista Pino Pascali?
«Io comincerei a studiarlo - continua Anna D'Elia - a partire da un concetto, che quello della ritualità, che ho avvertito sempre più forte negli ultimi suoi lavori».
Come nasce questo suo lavoro?
«La figura di Pino Pascali è travolgente - conclude Anna D'Elia - La parola chiave è vitalità. Con la sua forza, il suo entusiasmo, collegandosi sempre alle sue opere, faceva entrare lo spettatore all'interno dell'Opera. È così che è nato il contagio svincolato da canoni svincolato da obblighi, un arte per la libertà. Per poter fondere vita e opera del personaggio, luoghi, storia e biografia, ho pensato di seguire la traccia di un soggetto cinematografico. È stato un mio espediente di scrittura».
La presentazione si è svolta con i dialoghi dell'autrice Marilena di Tursi, critico d'arte; Regina Gambatesa, designer; Alessandro Piva, regista e con le letture a cura di Sara Vecchietti.
«La storia di un personaggio interessante - spiega Piva - che simulerebbe molto bene la sceneggiatura di uno dei più importanti film della storia del cinema, 8½ di Fellini. Una bella storia da far vedere in Tv. Santamaria potrebbe interpretarlo bene».
Da cosa bisogna iniziare per conoscere l'artista Pino Pascali?
«Io comincerei a studiarlo - continua Anna D'Elia - a partire da un concetto, che quello della ritualità, che ho avvertito sempre più forte negli ultimi suoi lavori».
Come nasce questo suo lavoro?
«La figura di Pino Pascali è travolgente - conclude Anna D'Elia - La parola chiave è vitalità. Con la sua forza, il suo entusiasmo, collegandosi sempre alle sue opere, faceva entrare lo spettatore all'interno dell'Opera. È così che è nato il contagio svincolato da canoni svincolato da obblighi, un arte per la libertà. Per poter fondere vita e opera del personaggio, luoghi, storia e biografia, ho pensato di seguire la traccia di un soggetto cinematografico. È stato un mio espediente di scrittura».
La presentazione si è svolta con i dialoghi dell'autrice Marilena di Tursi, critico d'arte; Regina Gambatesa, designer; Alessandro Piva, regista e con le letture a cura di Sara Vecchietti.
«La storia di un personaggio interessante - spiega Piva - che simulerebbe molto bene la sceneggiatura di uno dei più importanti film della storia del cinema, 8½ di Fellini. Una bella storia da far vedere in Tv. Santamaria potrebbe interpretarlo bene».