Policlinico di Bari, detenuto positivo al Covid aggredisce gli agenti e cerca di evadere

La denuncia del sindacato Si.P.Pe: «Il Ministro della Giustizia deve prendere provvedimenti urgenti, concreti ed immediati»

venerdì 9 aprile 2021 20.06
Ha cercato di evadere dal Policlinico di Bari, dove era stato portato in seguito ad un taglio ad un dito, un detenuto positivo al Covid. L'uomo, ricoverato nella sala rossa della struttura, ha dato in escandescenza, staccandosi i tubi per la terapia endovenosa che gli erano stati applicati, e aggredendo gli agenti di polizia penitenziaria.

A denunciare il caso è il segretario generale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria), Carmine Olanda. Inutili i tentativi di riportare il detenuto alla ragione. L'uomo, extracomunitario, ha anche cercato di aggredire personale sanitario. «Grazie alla grande capacità professionale del personale di polizia penitenziaria e degli agenti giunti in rinforzo, il detenuto è stato riportato alla calma e subito dopo tradotto presso il carcere barese - aggiungono dal sindacato - Durante la colluttazione, il personale ha riportato varie contusioni e sbalzi di pressione, al punto di dover ricorrere alle cure dei sanitari».

«Attualmente nel Penitenziario di Bari - spiega Olanda - sono reclusi 415 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 299 posti letto, mentre l'organico di personale di polizia penitenziaria è di 258 a fronte delle 276 unità necessarie. Le aggressioni sono in continuo aumento in tutti i carceri. La polizia penitenziaria non ha più tempo per aspettare. Il Ministro della Giustizia deve prendere provvedimenti urgenti, concreti ed immediati, e soprattutto deve stabilire come devono essere gestiti i penitenziari e quale ruolo devono avere gli agenti nelle carceri. Se devono indossare una divisa, oppure un camice bianco».