Policlinico di Bari, le visite dei pazienti diabetici diventano telematiche
In sei settimane di lockdown sono 1182 i malati seguiti da remoto dallo staff di Endocrinologia
mercoledì 22 aprile 2020
15.34
Visite a distanza, attraverso gli strumenti digitali, per i pazienti diabetici: l'unità operativa di Endocrinologia del Policlinico di Bari si adegua alle restrizioni per l'emergenza Coronavirus, garantendo la continuità assistenziale.
A partire dall'11 marzo fino al 17 aprile, in sei settimane di lockdown, sono stati gestiti attraverso la telemedicina 1182 pazienti con patologie endocrino-metaboliche. Il piano operativo messo a punto e implementato dai medici e dagli infermieri della UOC di Endocrinologia del Policlinico di Bari ha consentito di effettuare visite telematiche nel corso dell'emergenza Covid complessivamente per l'88% dei pazienti prenotati. In particolare l'ambulatorio di Diabetologia, su 679 prenotazioni, ne ha gestite in telemedicina 628 pari al 92,5%; i pazienti visitati di persona in ambulatorio per urgenza non differibile sono stati solo 8 pari all'1,2%; la restante parte delle visite è stata disdetta. L'ambulatorio per il Diabete gestazionale, invece, ha registrato 111 visite telematiche su 129 pari all'86% del totale, le restanti pazienti gravide sono state visitate di persona. Mentre sono stati 443 su 541 i pazienti gestiti in telemedicina dall'ambulatorio di Endocrinologia.
La prima telefonata serve a comunicare i dati anamnestici e l'andamento del profilo glicemico, la piattaforma online Smart Digital Clinic aggiorna la cartella clinica informatizzata, l'e-mail recapita il piano terapeutico. Così la visita per i pazienti diabetici è diventata telematica. Il protocollo di telemedicina per la realizzazione in remoto delle visite ambulatoriali programmate prevede approcci diversificati a seconda della tipologia di pazienti. In tutti i casi, qualche giorno prima della visita prevista, i pazienti vengono contattati telefonicamente per una iniziale valutazione. La visita prosegue attraverso l'invio dei dati attraverso la piattaforma informatica o via e-mail a cui segue la risposta telefonica o via posta elettronica con le indicazioni terapeutiche da seguire. In caso di urgenze indifferibili o di problemi con la connessione o con il telefono, i pazienti vengono visitati di persona in ambulatorio.
«A Bari abbiamo iniziato subito dopo il lockdown l'interazione medico-paziente attraverso la modalità telematica: il protocollo di telemedicina utilizzato al Policlinico è stato fatto proprio da tre società scientifiche (Società Italiana di Diabetologia, Società Italiana di Endocrinologia e Associazione Medici Diabetologi) e validato dall'Istituto Superiore di Sanità – spiega il professor Francesco Giorgino, direttore della UOC di Endocrinologia e presidente della Società italiana di Endocrinologia -. Grazie alla tecnologia siamo riusciti a continuare a operare e a far fronte alla stragrande maggioranza delle prestazioni messe in calendario: tra l'80 e il 92% dei pazienti hanno avuto un riscontro al bisogno di salute anche durante questa fase delicatissima durante la quale per alcune categorie fragili di pazienti non è opportuno avvicinarsi in ospedale. La buona risposta ricevuta dai pazienti e la necessità di non affollare gli ambulatori, anche in futuro, ci indica la strada da seguire: la visita telematica è una modalità che certamente continueremo ad adottare».
A partire dall'11 marzo fino al 17 aprile, in sei settimane di lockdown, sono stati gestiti attraverso la telemedicina 1182 pazienti con patologie endocrino-metaboliche. Il piano operativo messo a punto e implementato dai medici e dagli infermieri della UOC di Endocrinologia del Policlinico di Bari ha consentito di effettuare visite telematiche nel corso dell'emergenza Covid complessivamente per l'88% dei pazienti prenotati. In particolare l'ambulatorio di Diabetologia, su 679 prenotazioni, ne ha gestite in telemedicina 628 pari al 92,5%; i pazienti visitati di persona in ambulatorio per urgenza non differibile sono stati solo 8 pari all'1,2%; la restante parte delle visite è stata disdetta. L'ambulatorio per il Diabete gestazionale, invece, ha registrato 111 visite telematiche su 129 pari all'86% del totale, le restanti pazienti gravide sono state visitate di persona. Mentre sono stati 443 su 541 i pazienti gestiti in telemedicina dall'ambulatorio di Endocrinologia.
La prima telefonata serve a comunicare i dati anamnestici e l'andamento del profilo glicemico, la piattaforma online Smart Digital Clinic aggiorna la cartella clinica informatizzata, l'e-mail recapita il piano terapeutico. Così la visita per i pazienti diabetici è diventata telematica. Il protocollo di telemedicina per la realizzazione in remoto delle visite ambulatoriali programmate prevede approcci diversificati a seconda della tipologia di pazienti. In tutti i casi, qualche giorno prima della visita prevista, i pazienti vengono contattati telefonicamente per una iniziale valutazione. La visita prosegue attraverso l'invio dei dati attraverso la piattaforma informatica o via e-mail a cui segue la risposta telefonica o via posta elettronica con le indicazioni terapeutiche da seguire. In caso di urgenze indifferibili o di problemi con la connessione o con il telefono, i pazienti vengono visitati di persona in ambulatorio.
«A Bari abbiamo iniziato subito dopo il lockdown l'interazione medico-paziente attraverso la modalità telematica: il protocollo di telemedicina utilizzato al Policlinico è stato fatto proprio da tre società scientifiche (Società Italiana di Diabetologia, Società Italiana di Endocrinologia e Associazione Medici Diabetologi) e validato dall'Istituto Superiore di Sanità – spiega il professor Francesco Giorgino, direttore della UOC di Endocrinologia e presidente della Società italiana di Endocrinologia -. Grazie alla tecnologia siamo riusciti a continuare a operare e a far fronte alla stragrande maggioranza delle prestazioni messe in calendario: tra l'80 e il 92% dei pazienti hanno avuto un riscontro al bisogno di salute anche durante questa fase delicatissima durante la quale per alcune categorie fragili di pazienti non è opportuno avvicinarsi in ospedale. La buona risposta ricevuta dai pazienti e la necessità di non affollare gli ambulatori, anche in futuro, ci indica la strada da seguire: la visita telematica è una modalità che certamente continueremo ad adottare».