Polizia di Stato, a Bari arresti per sfruttamento della prostituzione minorile

I fatti si sono consumati in alcune strutture ricettive, anche di lusso, delle province di Bari e della Bat

lunedì 13 maggio 2024 21.56
A cura di Nicola Miccione
Alle prime luci dell'alba, nelle città di Bari, Roma, Trani e Lecce, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno eseguito un provvedimento cautelare, del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Ronzino, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo a carico di dieci persone.

Quattro donne, rispettivamente di 35, 21, 25 e 24 anni, un 29enne un 25enne barese sono stati arrestati e tradotti in carcere, con l'accusa di aver indotto, favorito, sfruttato, gestito ed organizzato la prostituzione di tre ragazze minori, traendo un guadagno dalle prestazioni sessuali offerte, a pagamento, ai clienti. Due di loro, di 47 e 42 anni, che consapevoli della minore d'età delle ragazze non hanno esitato a consumare rapporti sessuali con loro, per danaro, sono finiti ai domiciliari.

Per un terzo cliente, di 55 anni, è scattato l'obbligo di dimora. Medesima ordinanza è stata disposta per un 45enne barese, gestore di una struttura ricettiva nella quale tollerava l'esercizio della prostituzione. Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile, nel marzo 2022, dopo la denuncia presentata dalla mamma di una 16enne, che ha notato comportamenti anomali nella figlia e poi riscontrato la sua frequentazione con una maggiorenne, una escort operativa nelle Marche.

I pedinamenti, gli appostamenti, le intercettazioni, una pluralità di audizioni, comprese quelle delle minori coinvolte nella prostituzione, eseguite con l'ausilio di psicologhe, hanno consentito di acquisire gli elementi investigativi che hanno condotto all'operazione di stamane. I fatti si sono consumati a partire dal mese di ottobre del 2021. Le minorenni, all'epoca 16enni, sono state adescate e introdotte nel mondo della prostituzione con la promessa, riscontrata, di facili guadagni.

Il danaro guadagnato con la prostituzione è stato usato, dalle ragazze, per acquistare abiti, borse e cenare in ristoranti costosi, adottando le cautele utili a non far scoprire ai propri parenti le cospicue disponibilità economiche. Per la gestione dell'attività, sono state utilizzate utenze telefoniche dedicate, inserite in appositi annunci on line; vi era chi provvedeva alla prenotazione delle strutture ricettive, chi accompagnava le ragazze nelle camere e chi riceveva le telefonate dei clienti.

Le quattro maggiorenni tratte in arresto e il loro sfruttatore attendevano in stanze attigue che le minorenni terminassero le loro prestazioni sessuali, per ricevere personalmente il danaro dai clienti prima di corrispondere alla ragazze la quota loro spettante, corrispondente al 50% della somma ricevuta prima dell'incontro.