Polo giustizia a Bari, la Camera Penale chiede chiarimenti al sindaco sul rinvio
In una lettera al primo cittadino, il neopresidente Guglielmo Starace si rivolge a Decaro: Vogliamo essere partecipi di quanto sta accadendo
sabato 13 luglio 2019
L'11 luglio scorso si sarebbe dovuto svolgere un incontro tra il comune di Bari e il ministro Bonafede per discutere e sottoscrivere un protocollo d'intesa in merito al futuro polo della giustizia cittadina, atteso come non mai dagli operatori baresi costretti a barcamenarsi tra le diverse sedi per garantire che si possa andare avanti, che i processi proseguano e che i cittadini possano contare sul servizio. Ma alla vigilia dell'incontro è giunto un nuovo rinvio, per motivi non bene definiti. Per questo motivo la Camera Penale di Bari, a firma del neopresidente Guglielmo Starace, ha deciso di scrivere al sindaco per poter essere resi partecipi di quant sta accadendo.
«Apprendiamo con dovuta preoccupazione dell'ennesimo rinvio della sottoscrizione del protocollo di intesa volto a risolvere la gravissima situazione di emergenza in cui versano gli uffici giudiziari baresi - si legge nella missiva - Negli ultimi mesi abbiamo sempre ribadito la necessità di condividere la bozza del suddetto protocollo con gli operatori della giustizia, gli avvocati in primis, che patiscono l'attuale paradossale dislocazione in ben otto sedi diverse. Oggi, però, allo stupore per l'ennesimo rinvio, questa volta addirittura "sine die", si aggiunge anche la circostanza per cui la decisione sarebbe stata provocata da alcune "osservazioni pervenute sul testo del protocollo integrativo" che avrebbero comportato "i conseguenti necessari approfondimenti". Considerato che, per quanto ci consta come rappresentanti della locale Camera penale, le suddette osservazioni non sono state condivise; considerato altresì che auspicavamo, invece, che la riunione fissata per il giorno 11 luglio, a quasi due mesi dalle elezioni amministrative, potesse essere chiarificatrice sul futuro degli Uffici giudiziari baresi; chiediamo alla S.V. Ill.ma di renderci compiutamente partecipi di quanto sta accadendo, condividendo con noi il contenuto della bozza di Protocollo inviata dal Ministero nonché le osservazioni svolte su di esso. Com'è noto, i rappresentanti della Camera penale di Bari si sono sempre schierati al fianco delle istituzioni locali per contribuire a risolvere nel più breve tempo possibile l'emergenza giustizia. Certi che condividerà questo nostro accorato appello alla concretezza e all'unità, auspichiamo di essere quanto prima ricevuti anche per concordare le prossime azioni da intraprendere».
«Apprendiamo con dovuta preoccupazione dell'ennesimo rinvio della sottoscrizione del protocollo di intesa volto a risolvere la gravissima situazione di emergenza in cui versano gli uffici giudiziari baresi - si legge nella missiva - Negli ultimi mesi abbiamo sempre ribadito la necessità di condividere la bozza del suddetto protocollo con gli operatori della giustizia, gli avvocati in primis, che patiscono l'attuale paradossale dislocazione in ben otto sedi diverse. Oggi, però, allo stupore per l'ennesimo rinvio, questa volta addirittura "sine die", si aggiunge anche la circostanza per cui la decisione sarebbe stata provocata da alcune "osservazioni pervenute sul testo del protocollo integrativo" che avrebbero comportato "i conseguenti necessari approfondimenti". Considerato che, per quanto ci consta come rappresentanti della locale Camera penale, le suddette osservazioni non sono state condivise; considerato altresì che auspicavamo, invece, che la riunione fissata per il giorno 11 luglio, a quasi due mesi dalle elezioni amministrative, potesse essere chiarificatrice sul futuro degli Uffici giudiziari baresi; chiediamo alla S.V. Ill.ma di renderci compiutamente partecipi di quanto sta accadendo, condividendo con noi il contenuto della bozza di Protocollo inviata dal Ministero nonché le osservazioni svolte su di esso. Com'è noto, i rappresentanti della Camera penale di Bari si sono sempre schierati al fianco delle istituzioni locali per contribuire a risolvere nel più breve tempo possibile l'emergenza giustizia. Certi che condividerà questo nostro accorato appello alla concretezza e all'unità, auspichiamo di essere quanto prima ricevuti anche per concordare le prossime azioni da intraprendere».