Poltrona donata al Policlinico da mesi ferma nello scatolone
La burocrazia impedisce di metterla a disposizione dei malati di mieloma che devono fare la chemio, appello ad Emiliano
venerdì 28 settembre 2018
15.37
Una poltrona donata al Dipartimento di Scienze biomediche e oncologia umana di Bari per aiutare i malati di mieloma multiplo a stare meglio durante la terapia. Una bella storia che rischia di trasformarsi in un assurdo. Il perché è presto detto, quel dono da mesi giace appoggiato al muro del reparto. Il motivo? La burocrazia impedisce che possa essere montata da un tecnico qualunque, è necessario per legge che a provvedere sia l'azienda produttrice. Nel frattempo che la stessa si renda disponibile, i pazienti del dottor Roberto Ria, uno dei migliori esperti nella nostra Regione ad occuparsi di mieloma multiplo, devono continuare ad usare il lettino messo a disposizione dall'ospedale in una situazione di scomodità che potrebbe essere risolta se ci si impegnasse per farlo.
La poltrona infusionale è stata acquistata dal Dipartimento grazie a una donazione liberale e tutto ciò che la burocrazia chiedeva è stato espletato. Ma nonostante questo lo scatolone è ancora lì fermo. Lo stesso professor Ria ha provato in prima persona a sollecitare l'azienda sentendosi rispondere ripetutamente che la pratica era stata girata a chi doveva preoccuparsi di effettuare il collaudo, persona che avrebbe dovuto contattare Ria per prendere accordi sul giorno e l'ora in cui recarsi in reparto per l'operazione. Purtroppo ad oggi nessuno ha chiamato e la situazione rimane in stand-by. L'unica nota "positiva" se così si può dire della vicenda è che la poltrona non è stata ancora pagata, in quanto il pagamento verrà effettuato dal Dipartimento solo dopo il collaudo, a seguito dell'emissione del verbale di collaudo da parte dell'azienda venditrice.
«Questa è una di quelle storie belle che poi la burocrazia fa diventare un problema - la dichiarazione è di Ignazio Zullo, presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l'Italia - Al Policlinico di Bari, in un ambulatorio dove viene effettuata la chemio per gli ammalati di mieloma multiplo, è appoggiato al muro uno scatolone da oltre un mese. C'è un dono, un professore che vorrebbe utilizzarlo per alleviare i disagi e i dolori dei suoi pazienti e il pacco rimane chiuso. Presidente e assessore alla Salute Emiliano è a conoscenza di questa storia? Bene. Ora lo è: si attivi per risolvere almeno questa situazione».
La poltrona infusionale è stata acquistata dal Dipartimento grazie a una donazione liberale e tutto ciò che la burocrazia chiedeva è stato espletato. Ma nonostante questo lo scatolone è ancora lì fermo. Lo stesso professor Ria ha provato in prima persona a sollecitare l'azienda sentendosi rispondere ripetutamente che la pratica era stata girata a chi doveva preoccuparsi di effettuare il collaudo, persona che avrebbe dovuto contattare Ria per prendere accordi sul giorno e l'ora in cui recarsi in reparto per l'operazione. Purtroppo ad oggi nessuno ha chiamato e la situazione rimane in stand-by. L'unica nota "positiva" se così si può dire della vicenda è che la poltrona non è stata ancora pagata, in quanto il pagamento verrà effettuato dal Dipartimento solo dopo il collaudo, a seguito dell'emissione del verbale di collaudo da parte dell'azienda venditrice.
«Questa è una di quelle storie belle che poi la burocrazia fa diventare un problema - la dichiarazione è di Ignazio Zullo, presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l'Italia - Al Policlinico di Bari, in un ambulatorio dove viene effettuata la chemio per gli ammalati di mieloma multiplo, è appoggiato al muro uno scatolone da oltre un mese. C'è un dono, un professore che vorrebbe utilizzarlo per alleviare i disagi e i dolori dei suoi pazienti e il pacco rimane chiuso. Presidente e assessore alla Salute Emiliano è a conoscenza di questa storia? Bene. Ora lo è: si attivi per risolvere almeno questa situazione».